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“Sì allo sviluppo sostenibile, no alla sottrazione di terreni all’agricoltura”. La Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) della Sardegna preoccupata per la proroga del Piano Casa che Consiglio regionale deve approvare entro il 31 dicembre e che arriverà in aula mercoledì 23.

Molti i dubbi: “Vengono introdotte – spiega il presidente regionale Francesco Erbì – modifiche e innovazioni normative che riguardano le aree agricole, per cui basterà essere proprietari di un ettaro per poter edificare, senza la necessità di essere agricoltori o imprenditori agricoli di professione. Tra le pieghe della norma c’è spazio edificatorio, in deroga, anche per chi possiede mille metri di terreno”. A preoccupare sono le ricadute che il Piano Casa potrebbe avere sull’agricoltura: “Non vorremmo che la possibilità di costruire nell’agro a prescindere e solo perché si ha la disponibilità della terra provocasse un ulteriore frazionamento delle superfici agrarie – aggiunge – la norma così prevista potrebbe dare origine a ulteriori irrigidimenti della proprietà della terra, concorrendo alla formazione di ulteriori speculazioni, di cui gli agricoltori non hanno certamente bisogno”.

“Auspichiamo che nella formulazione e approvazione di una norma di tale portata si ritorni al metodo concertativo, unico in grado di garantire un confronto democratico reale”, conclude Erbì evidenziando che Il disegno di legge 108/2020 “si propone d’intervenire anche sul suolo agrario e forestale che rappresenta il 95% del suolo regionale”.