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“Le linee guida per il dimensionamento scolastico 2021/22 ripropongono il consueto appiattimento dell’assessorato alla logica finanziaria improntata alla spending review che da anni sta condannando il sistema scolastico sardo, in particolare quello delle aree interne o svantaggiate, alla perdita progressiva e inarrestabile delle Autonomie scolastiche, alla chiusura di classi e plessi e alla diminuzione impressionante degli organici, alimentando una dispersione scolastica da primato europeo e assecondando lo spopolamento e la desertificazione territoriale”. Così il segretario regionale Flc Cgil Emanuele Usai nel corso dell’audizione di stamattina davanti alla seconda Commissione regionale.

Secondo la Flc Cgil anche quest’anno “la Regione rinuncia a elaborare una visione politica originale e autonoma e a esercitare il ruolo che le spetta nella definizione di un sistema scolastico efficiente e propulsivo, al servizio della crescita e dello sviluppo”. Così facendo, si rimanda alle conferenze territoriali il compito di individuare i tagli sulle Autonomie scolastiche che non rispettano i parametri nazionali di dimensionamento.

Oltre a questo il sindacato contesta l’approccio dell’assessorato sull’offerta formativa: “Troppi divieti più che stimoli e riconoscimenti alla professionalità e alla propositività delle scuole e delle comunità scolastiche e civiche”. C’è persino una disposizione che vieta la costituzione di nuovi indirizzi senza che, per l’intero percorso degli studi, la scuola proponente sia già dotata di tutte le risorse strumentali e delle attrezzature necessarie. “Siamo davanti a un ribaltamento della relazione tra scuola e Enti locali – ha detto Emanuele Usai sottolineando che le esigenze didattiche e le aspirazioni degli studenti, delle famiglie e delle comunità passano così decisamente in secondo piano rispetto alle decisioni di spesa degli Enti locali”.