Alle 11, come confermato dal sito di Palazzo Chigi, avrà inizio il Consiglio dei ministri chiamato ad affrontare lo schema di aggiornamento del Recovery Plan e il nodo della cabina di regia per l’attuazione dei progetti.
La riunione arriva a poche ore dallo strappo di Iv che, ieri, nel vertice di Palazzo Chigi, ha ribadito la sua contrarietà all’istituzione della task force accusando il premier Giuseppe Conte di decidere senza il coinvolgimento dei renziani.
Il via libera alla struttura risulta perlomeno “congelato”: sulla cabina di regia ci sarà certamente un primo confronto ma, stando a quanto spiegano fonti di maggioranza, l’ok del Cdm è destinato a slittare. Atteso, invece, il via libera allo schema di aggiornamento al Recovery, con l’appostamento delle risorse per ciascuna delle sei macroaree e per i 17 “cluster” definiti dal piano.
“Abbiamo impedito i pieni poteri a Salvini non per consegnarli nelle mani di Conte, a cui comunque è stata data la più grande libertà di azione mai vista da un premier in democrazia , così come era giusto fare durante la pandemia. Fin qui si è governato con i dpcm, oggi si vuole commissariare anche il Cdm, tra l’altro composto, secondo chi lo guida, dai migliori ministri del mondo, con una struttura e un piano di interventi che non abbiamo nemmeno visto. L’auspicio è che Conte freni e riveda le sue posizioni”, lo ha detto il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone a Omnibus. Quanto al voto di mercoledì sulla riforma del Mes, “spero – sostiene il capogruppo Iv al Senato – che il M5S voti si alla riforma del Mes, sarà un voto decisivo quello di mercoledì per confermare lo spirito convintamente europeista del nostro governo. L’appello che faccio poi a Forza Italia è di evitare lo strappo contro l’Europa , proprio loro che sono nel Ppe. C’è un tema di solidarietà tra paesi europei e un tema di governance che non va sottovalutato. Vorrei che sul Mes ci fosse in Parlamento la stessa maggioranza che ha eletto a Bruxelles Ursula Von der Leyen “.
Intanto il Ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, a Radio 24 afferma che sulla condivisione dello schema del Recovery Plan “ci sarà la maggioranza. Il premier non può andare in Europa senza un mandato chiaro di una maggioranza parlamentare. Non si tratta in questo caso dell’utilizzo del Mes, perché su quello deciderà il Parlamento”. Sulla task force del Recovery Fund e le ipotesi di crisi per le divisioni nella maggioranza, Provenzano ha aggiunto: “chi si assume questa responsabilità ne trarrà le conseguenze. Ma credo che tutte le forze politiche stiano capendo. Vedremo cosa succederà dopodomani”.