Manca mezza squadra al Cagliari che domani affronta il Verona al Bentegodi: ai cinque fermi per Covid (Godin, Simeone, Nandez, Pereiro e Ounas) si aggiungono per altri motivi Klavan, Pisacane e forse anche Joao Pedro. Il brasiliano è l’ultimo della lista: ha avuto un problema al ginocchio nella rifinitura. E potrebbe dare forfait. Il problema è che mancano i sostituti dei sostituti.
Pereiro, trequartista come Joao Pedro, è fuori per il coronavirus. Risultato? Di Francesco sta anche pensando di cambiare modulo e di virare verso il 4-3-3. “È un’ipotesi che sto prendendo in considerazione – ha detto nella conferenza stampa della vigilia – anche se cambiare mi fa impazzire: proprio in settimana abbiamo lavorato molto sugli accorgimenti e gli errori nella gara con lo Spezia”. Il caso della difesa è ancora più clamoroso. Manca Godin, si sa. E sta giocando Klavan.
Ma in settimana si è fermato pure lui. Toccherebbe a Pisacane, ma ci sono problemi anche per lui: gastroenterite. E allora probabilmente giocheranno Walukiewicz e Carboni, 39 anni divisi in due. Altri difensori centrali non ce ne sono. Potrebbe essere riciclato Lykogiannis, ma il mister vuole il greco a sinistra. A centrocampo sono sicuri Rog e Marin. Ma non si sa a chi far fare il trequartista in mezzo a Faragó e Sottil e dietro Pavoletti. Ecco perché alla fine potrebbe essere inserito un altro centrocampista (Oliva o Caligara) per far fare a Faragó l’ala destra nel tridente con Sottil e Pavoletti. Su Faragó però va fatto un altro ragionamento: meglio difensore o esterno d’attacco? Di sicuro sulla destra giocheranno comunque lui e Zappa.
Di Francesco: “Sfida alla pari col Verona”
Eusebio Di Francesco non si sbilancia anche perché il Verona è una squadra che corre e pressa tutto il tempo, ma l’impressione è che veda la partita di domani del suo Cagliari contro l’Hellas come una sfida alla pari. “Siamo le due squadre che subiscono più tiri. Hanno un’identità forte, un allenatore che è un combattivo in grado di trasmettere questo atteggiamento alla squadra – ha detto – Hanno subito meno gol di noi, nelle singole fasi del gioco sono stati più precisi. Aggiungo, però, che sul campo la differenza di punti è minima, soprattutto senza il gol subito allo scadere dallo Spezia. Questo ci deve dare fiducia in vista di domani”.
“La verticalità – spiega il tecnico dei sardi – in questi casi è l’arma migliora da utilizzare”. Anche perché palleggiatori domani, senza Joao Pedro che si abbassa a dialogare con Rog e Marin, il Cagliari non ne avrà. “Le assenze pesano – continua l’allenatore – non solo nelle scelte iniziali ma anche sul piano delle evoluzioni a gara in corso. Adesso bisogna pensare a prepararci al meglio, perché poi ciò che conta sono i risultati e le prestazioni: chi scende in campo deve essere motivato anche per conquistarsi e meritarsi lo spazio”.