A Bitti, il paese del Nuorese devastato dall’alluvione del 28 novembre, ci sono 68 sfollati che non possono rientrare nelle loro case, rese pericolanti dalla furia dell’acqua.
Di questi, 62 sono ospitati da parenti e amici e sei sono stati accolti in strutture ricettive del paese. I dati sono stati resi noti dal Coc che cerca di capire quante abitazioni potranno essere messe in sicurezza nell’immediato e quante invece richiedono interventi strutturali se non l’abbattimento. Secondo un primo report stilato dai tecnici dei Vvf della protezione civile e del Comune, sono oltre 400 quelle interessate dalla valanga di acqua, fango e rocce che si è abbattuta sul paese.
Le persone evacuate vivono nella parte del paese dove si è riversata la furia del fiume d’acqua, che in alcuni casi ha scavato la terra sotto le palazzine, rendendole pericolanti. Il report è ancora in fase di definizione ma sta per giungere sulla scrivania del capo della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli che probabilmente sabato 5 tornerà a Bitti, dopo una prima visita all’indomani dell’alluvione.
Sulla verifica statica delle abitazioni si sta ancora lavorando per capire se altre persone dovranno abbandonare definitivamente le loro case. Le situazioni più difficili in via Brescia, via Brigata Sassari e in via Cavallotti, anche se gli allagamenti hanno interessato altri quartieri di Bitti.