“Ci stanno prendendo in giro. Vorrà dire che studieremo seduti davanti alla Regione”.
“E’ venuto in piazza, si è seduto con noi, dicendo che ci sosteneva e che avrebbe voluto che i suoi figli fossero lì con noi a protestare – racconta Anita – E adesso cosa fa? Non apre le scuole. Che delusione, una presa in giro”. Il problema non posso essere i trasporti, sostiene la 12enne. “A Cirio ho chiesto come mai le prime medie possono frequentare in presenza e le seconde e le terze invece no. Lui ha detto che è per agevolare il trasposto pubblico. Gli ho risposto che non poteva essere così visto che tutti noi andiamo a scuola a piedi”. La protesta di Anita continuerà. Probabilmente, dice, si sposterà.
Non più sotto la sua scuola, ma in piazza Castello, sotto la Regione.