Un 30enne nato in Marocco e residente a Selargius, è stato condannato a 8 anni e mezzo di reclusione dai giudici della Seconda sezione penale del Tribunale di Cagliari. Il giovane era accusato di aver appiccato un incendio in un locale all’aperto del Poetto di Quartu perché non gli era stato concesso di entrare a vedere il dj set dell’ex cestista americano Shaquille O’Neal.
Il pubblico ministero Emanuele Secci aveva chiesto nove anni e, sostanzialmente, il collegio presieduto dal giudice Giovanni Massidda ha accolto la sua richiesta e quello dell’avvocato di parte civile Francesco Marongiu. Nel luglio dello scorso anno, il 30enne marocchino era stato arrestato dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Cagliari e dagli agenti del Commissariato di Quartu Sant’Elena perché accusato di aver appiccato un rogo ad una parte del locale Opera Beach Arena, sul lungomare Poetto. Il giovane, difeso dall’avvocato Ignazio Ballai, era accusato anche di un altro incendio e di rapina di 150 euro.
Le indagini si erano subito concentrate su di lui, visto che la sera del rogo si era esibito O’Neal – l’ex stella dell’Nba ora attore e rapper – ed il servizio di sicurezza gli aveva impedito per varie volte di entrare, nonostante in passato avesse fatto il buttafuori proprio per quel locale. Prima di andarsene, secondo quanto ricostruito in udienza, avrebbe minacciato che avrebbe bruciato la struttura, realizzata in legno. Dopo essere stato visto entrare nell’Arena Beach si era udita un’esplosione a cui aveva fatto seguito un incendio domato a stento grazie all’intervento degli addetti alle pulizie del locale e dai Vigili del fuoco.