“La giornata di sciopero del 25 novembre è anche una giornata di lotta dei pensionati che sono a fianco dei lavoratori dei servizi interessati. Ormai la sanità è allo stremo, saccheggiata da privatizzazioni selvagge, corruzione dilagante, cattiva amministrazione e speculazioni politiche e commerciali. Anche in Sardegna la sanità è al collasso e la Regione insiste con i pannicelli caldi e rilancia sulla sanità privata invece di potenziare la sanità pubblica”, è quanto si legge nella nota stampa diramata dall’USB pensionati Sardegna, in cui si annuncia il presidio fissato per mercoledì 25 novembre, alle ore 11, nel piazzale Azienda Ospedaliera Brotzu.
“Gli ospedali sono diventati luoghi da evitare nonostante l’impegno degli operatori sanitari, sopraffatti come sono dalla mancanza di un sistema sanitario pubblico adeguato per presenza nel territorio, per ospedali chiusi o ridimensionati senza criterio sociale. Le malattie non covid vengono espulse progressivamente dagli ospedali e regalate alle strutture private, è diventato quasi impossibile effettuare delle analisi nei laboratori pubblici. Siamo costretti a rivolgersi ai privati pagando per intero le prestazioni. Se vieni ricoverato per te si apre un girone infernale di isolamento e scomparsa degli affetti familiari – proseguono dal sindacato – i pensionati sono ormai prigionieri da quasi un anno a causa di lockdown dichiarati o annunciati. le scarse possibilità di uscita sono ulteriormente limitate, per non dire impossibili, a causa dello stato del trasporto pubblico ridotto per numero e capienza dei singoli mezzi. alla difficoltà di utilizzarli si aggiunge il pericolo del contagio possibile per l’inevitabile affollamento causato dalla mancanza di una politica dei trasporti, dalla carenza di personale e di mezzi. tutto riduce o impedisce la possibilità di relazioni sociali, condannando gli anziani all’isolamento e all’immobilismo”.
“La panacea viene indicata con il vaccino, noi abbiamo seri dubbi che potrà essere la soluzione a causa della nota incapacità organizzativa di distribuzione ed eventuale somministrazione, esattamente come stiamo assistendo per il vaccino antinfluenzale. Non siamo tutti nella stessa barca perché a remare siamo sempre noi così come ad affondare siamo solo noi”, conclude il comunicato.