L’annunciato stop ad alcune tra le principali tratte marittime da e per la Sardegna da parte di Tirrenia arriva in Consiglio regionale con una mozione della Lega. Il documento impegna il presidente e la giunta regionale ad intercedere con il governo nazionale per garantire il diritto alla mobilità dei sardi, “in virtù anche del carattere economico-sociale che esso riveste”.
Per i consiglieri di maggioranza, “è assolutamente inaccettabile e intollerabile il silenzio ad opera di ministero e governo circa il nuovo bando per la continuità territoriale marittima che ci porta oggi ad assistere al blocco di alcuni collegamenti. Ancora una volta i problemi e le necessità della nostra terra vengono messi in secondo, se non in terzo, piano da un governo centrale che ha preferito trascorrere il suo tempo a tergiversare piuttosto che agire”.
“Sì sta mettendo in pericolo l’economia di un’intero territorio, di un’intera regione, oltre che, ovviamente, mettere in discussione il sacrosanto diritto dei nostri cittadini a spostarsi su tutto il territorio nazionale e comunitario – sostiene il capogruppo Lega Dario Giagoni – La Sardegna, i sardi, meritano delle risposte, la Regione merita degli interlocutori realmente interessati a fare il bene della nostra terra. Non c’è più tempo per ignorare le richieste: il Governo deve agire immediatamente”.
“Governo e ministro dei Trasporti intervengano subito per scongiurare questa disgrazia, coinvolgendo tutti i livelli istituzionali per avviare un percorso che parta dal tema dei trasporti e consenta ogni opportunità di ripresa e di sviluppo del nostro territorio”. Lo chiede l’amministratore straordinario della Provincia di Sassari, Pietro Fois, commentando “con estrema preoccupazione il taglio delle rotte annunciato dalla Tirrenia”.
Secondo Fois, “un’ulteriore limitazione della mobilità rappresenterebbe un colpo drammatico per l’economia della Sardegna, per i sardi e per le loro famiglie”. L’amministratore rimarca che “il Nord Sardegna, che da solo ospita due porti e due aeroporti, non può permettersi ulteriori complicazioni o ritardi in un settore così importante, specialmente durante un’emergenza che ha già provato il nostro fragile tessuto produttivo”. Pietro Fois considera il tema dei collegamenti “tra le principali cause del mancato sviluppo della nostra regione e della nostra economia” e ritiene che “per un’isola trasporti e infrastrutture, già indebolite da ritardi e troppa burocrazia, rappresentano una questione indifferibile”