I carabinieri del Nas hanno oscurato 20 siti internet (collocati su server esteri) che vendevano medicinali che vengono sperimentati contro il Covid-19 e che non possono essere somministrati al di fuori degli studi sperimentali clinici. Fra questi c’erano gli antimalarici clorochina e idrossiclorochina e gli antivirali lopinavir e ritonavir.
I Nas hanno individuato piattaforme on line su server esteri e con gestori fittizi che mettevano in vendita illegalmente medicinali soggetti a obbligo di prescrizione e vendibili solo in farmacia, con principi attivi ad azione dopante, antibiotica (come l’azitromicina), antidolorifica e per il trattamento della disfunzione erettile. Tra questi, c’erano anche i medicinali a base degli antimalarici clorochina e idrossiclorochina e degli antivirali lopinavir e ritonavir.
Tutti principi attivi dei quali l’Agenzia Italiana del Farmaco ha vietato da luglio l’utilizzo per il trattamento del COVID-19 al di fuori degli studi sperimentali clinici. In alcuni casi, i medicinali venivano presentati facendo riferimento a non meglio indicati studi scientifici che avrebbero dimostrato l’efficacia di questi nella cura della malattia da coronavirus Sars-CoV-2.
Con i provvedimenti ora eseguiti, salgono a 112 i siti oscurati dai carabinieri del Nas dall’inizio dell’emergenza pandemica. Gli investigatori ricordano che la vendita e l’acquisto di medicinali con obbligo di prescrizione attraverso internet sono vietati dalla normativa italiana, e sono estremamente pericolosi per la salute: l’acquirente non può conoscere né la reale composizione dei farmaci, né le corrette modalità di produzione e conservazione, né gli effetti della loro assunzione.