La Regione Sardegna ha approvato le linee guida per la programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa in Sardegna per il prossimo anno scolastico 2021/22 e non risultano novità importanti rispetto allo scorso anno: non saranno chiuse scuole e la mappa degli istituti ricalcherà quella di questi mesi. Ma c’è un invito a risolvere un problema, quello delle autonomie scolastiche. L’Sos è rivolto a Comuni, Città metropolitana e Province.
Attualmente, dai dati forniti dall’Ufficio scolastico regionale, risultano sottodimensionate (senza il numero minimo di alunni previsto dalle normative nazionali ) 26 autonomie scolastiche. E di queste ben 9 sono in Comuni non montani e alcune addirittura in centri capoluoghi di Provincia. In alcuni casi peraltro, alcune autonomie sono o nello stesso comune o comunque in centri vicini o con distanze chilometriche irrisorie. “Sono ben consapevole – spiega l’assessore regionale dell’istruzione Andrea Biancareddu – delle difficoltà che gli enti locali incontrano nel processo di dimensionamento soprattutto nel trovare un costante equilibro tra le esigenze del territorio e la definizione di una rete scolastica correttamente parametrata, con parametri nazionali notoriamente diversi dalla nostra realtà territoriale. La normativa statale vigente prevede la non assegnazione del Dirigente Scolastico e del Direttore dei Servizi generali e amministrativi (D.S.G.A.) titolari, nei casi in cui l’istituzione scolastica non raggiunga i 600 alunni che scendono a 400 in particolari situazioni quali i comuni montani e nelle piccole isole”.
Biancareddu, riconosciuta l’importanza che un presidio stabile può offrire al territorio, invita gli “enti interessati a valutare con attenzione la convenienza e l’opportunità di porre in essere tutte le azioni necessarie per conseguire una rete scolastica efficiente e correttamente parametrata”. Si parla anche di Covid. “Le gravi conseguenze derivanti dal contesto epidemiologico – ricorda ancora Biancareddu – che hanno investito tutto il tessuto sociale ed economico dell’intero Paese, compreso il mondo della scuola, hanno creato innumerevoli difficoltà e il mondo scolastico si è trovato ad affrontare uno sforzo notevole per garantire il diritto costituzionale allo studio, e soprattutto per poter assicurare l’avvio in piena sicurezza dell’anno scolastico”.