Ritorna la polemica sui finanziamenti all’Anpi e alle associazioni partigiane. Gli esponenti di Fratelli d’Italia, come il deputato sardo Salvatore Deidda, mettono nuovamente in correlazione i fondi destinati alle forze dell’ordine con quelli dei gruppi d’associazione antifasciste.

“Pochi spiccioli sono quelli destinati all’Associazione Nazionale Carabinieri – si legge in un comunicato – i cui iscritti in pensione prestano servizio davanti alle scuole o fanno assistenza durante le manifestazioni. Quanto hanno ottenuto? Quest’anno la miseria di euro 5.308”.

Un attacco al governo, quello di Deidda e FdI, con il tentativo di evidenziare una sproporzione, e la richiesta di mettere fine a una spesa a loro dire indiscriminata a sostegno delle associazioni, con la giustificazione dell’antifascismo.

Posto il fatto che non si comprende perché Deidda e gli esponenti di Fdi trovino una correlazione tra finanziamenti alle associazioni antifasciste e quelli alle forze dell’ordine, il deputato sardo dimentica che anche la Regione Sardegna stanzia fondi alle associazioni partigiane. E sì, perché anche l’Isola prevede, attraverso le modifiche legislative della L.R. 30/06/2011, finanziamenti alle associazioni partigiane, mai nominate dal deputato.

Nel testo della legge della Regione Sardegna si legge: “Concessione di un contributo a sostegno della attività della Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti (ANPPIA) dell’Unione autonoma partigiani sardi (UAPS), e negli articoli, 2 e 4 della predetta legge dopo la parola: “(UAPS)” sono aggiunte le seguenti: “e alle sedi sarde dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (ANPI)”.