“Sulla grave situazione delle discoteche in Sardegna e sulla sistematica violazione delle norme anti-Covid nei locali delle zone a forte vocazione turistica della regione, il Codacons aveva presentato lo scorso agosto ben due esposti al Prefetto di Sassari, ma nulla è stato fatto per garantire la salute pubblica”.
E’ quanto si legge in una nota dell’associazione, che ora chiede alla Procura di Cagliari “di estendere le indagini per omissione di atti di ufficio nei confronti delle istituzioni locali”. Nel primo esposto al Prefetto il Codacons segnalava come “una delle tante serate organizzate sia stata protagonista di un nuovo focolaio” e riportava il racconto di uno dei ragazzi che avevano partecipato al party del 9 agosto in un noto locale sardo in cui c’erano anche sei giovani poi risultati positivi: “In pochi con le mascherine. C’erano circa 500/600 persone. Non era un party privato, ma una serata accessibile a tutti”.
Nel secondo esposto, invece, il faro era stato puntato su locale di San Teodoro, dove le storie pubblicate su Instagram da una nota influencer mostravano “l’inosservanza di tutti quegli obblighi imposti dalle disposizioni normative tanto nazionali quanto locali. Ma, se da un lato la stessa mostra o meglio “condivide” la serata nel locale dall’altro – e ciò che balza subito all’occhio – è la noncuranza, mostrata agli ospiti, dell’assenza di dispositivi di sicurezza e di qualunque forma di accortezza e prevenzione che il preciso contesto storico richiede”. Per questi motivi, il Codancos si era rivolto al prefetto di Sassari chiedendo di “predisporre tutti i controlli necessari per verificare quanto esposto accertando la sussistenza di fattispecie di rilevanza penale ed in caso di positivo riscontro di esperire l’azione penale”.