“Se riparte Porto Torres, riparte l’economia del Nord Ovest Sardegna”. Massimo Mulas, candidato sindaco di Porto Torres che il centrosinistra cittadino ha scelto con le primarie e che al primo turno ha staccato il biglietto per sfidare al ballottaggio Alessandro Pantaleo del centrodestra, a quattro giorni dal voto arringa l’elettorato.
Lo fa in una conferenza stampa all’aperto, nella terrazza di un ristorante sul lungomare, con Franco Satta, arrivato terzo al primo turno, che ha già annunciato di sostenere Mulas. I due parlano insieme per spiegare i motivi programmatici dell’accordo. “I primi cento giorni per ridare decoro alla città, riorganizzare la macchina amministrativa e gettare le basi di un progetto di sviluppo”, è il primo passo fissato negli appunti dei due alleati.
“Investire seriamente sull’Asinara, che può rappresentare la svolta per la città”, proseguono all’unisono. “Valorizzare il patrimonio archeologico e i beni culturali”, dicono gli uomini di punta del cartello che vuol frenare la corsa di Alessandro Pantaleo, che parte in pole position, forte del 39% delle preferenze di due lunedì fa. “A Porto Torres ci sono 15 cantieri archeologici mai conclusi”, sottolinea Satta.
“E poi c’è il porto, che non può più rappresentare un’occasione sprecata in chiave turistica, a iniziare dalla possibilità di accogliere sempre più navi da crociera attraverso un’adeguata infrastrutturazione”, è l’ultimo dei quattro punti cardinali di un’intesa ritrovata. “Il nostro dialogo dura da un anno, ci conosciamo e ci stimiamo da tanto – rivela Mulas – i nostri percorsi sono andati avanti parallelamente ora ci siamo ritrovati su un’idea di quel che serve alla città e al territorio”. Un accordo fisiologico, ritiene. “È bastata una telefonata di dieci minuti”, confessa.
“Non abbiamo fatto un apparentamento, basta l’accordo politico e programmatico, alla luce del sole, pubblico sin da subito non ci sono ipoteche su ruoli di governo e incarichi, fare squadra è quel di cui ha bisogno ora Porto Torres”.