Aveva ottenuto una cattedra ma continuava ad esercitare l’attività forense. Per questo motivo un avvocato e sua moglie, pure avvocato, hanno ricevuto, notificato dai finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro, un avviso di conclusione indagini emesso dalla Procura della Repubblica Catanzarese in cui si ipotizzano i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato e falsità ideologica in atto pubblico.
L’indagine, condotta dai finanzieri della Tenenza di Soverato, secondo l’accusa ha rivelato che un noto professionista del comprensorio, assegnatario a tempo indeterminato di una cattedra in un Istituto scolastico in provincia di Bologna, ha prodotto, nel tempo, dichiarazioni grazie alle quali ha potuto fruire di ben 853 giorni di assenza, tutti regolarmente retribuiti. Contemporaneamente, invece, come accertato dalle Fiamme Gialle soveratesi anche mediante appostamenti e videoregistrazioni, l’avvocato ha continuato ad esercitare la professione forense. In particolare è stato accertato che le prestazioni lavorative avevano avuto luogo anche nei giorni in cui avrebbe dichiaratamente dovuto assistere la suocera portatrice di handicap. La moglie, qualificatasi come avvocato benché non ancora iscritta all’albo dell’ordine all’epoca dei fatti, aveva falsamente attestato di esercitare l’attività forense nello studio del marito e di non poter, pertanto, prestare la dovuta assistenza alla madre, rendendo così indispensabile l’assenza del docente dall’istituto felsineo per congedo parentale.
I fatti verranno segnalati alla Procura regionale della Corte dei conti di Catanzaro per i profili di danno erariale ed il recupero di quanto indebitamente percepito ai danni delle casse dello Stato.