“Le dichiarazioni del primario di Anestesia e rianimazione dell’ospedale Is Mirrionis, sull’eventualità di privilegiare i pazienti più giovani a discapito dei più anziani, ci mette di fronte ad uno scenario drammatico quanto inammissibile. Non posso accettare che si sia giunti a ipotizzare una soluzione del genere: sarebbe la sconfitta della politica locale”.
Così la deputata M5S, Mara Lapia, commenta quanto dichiarato dal dottor Alessandro Rotigni, a capo dell’Unità operativa del presidio ospedaliero.
“Nel momento in qui i medici pensano e dicono di potersi trovare a breve di fronte ad una scelta di questa portata per mancanza di posti letto in terapia intensiva, la politica dovrebbe interrogarsi a fondo e dichiarare il proprio fallimento. Oggi più che mai – incalza la deputata -, alla luce delle risorse stanziate dal Governo per fronteggiare l’emergenza Covid 19 e della mancata attuazione del Piano di riorganizzazione delle terapie intensive affidato alle regione, mi chiedo se la Regione Sardegna non debba assumersi, finalmente, la responsabilità del proprio fallimento”.
Lapia attacca duramente l’inerzia regionale sul fronte della lotta al virus. “Il quadro che emerge nel territorio isolano è a dir poco inquietante: i pronto soccorso dei presidi Covid sono nel caos, l’assistenza territoriale un miraggio e il tracciamento inesistente. Impossibile dunque pensare di poter arginare il diffondersi della pandemia solo attraverso le nuove restrizioni ipotizzate dal presidente della Regione, Cristian Solinas, in aggiunta al recente Dpcm. Per affrontare il virus – sottolinea la parlamentare – occorreva adeguare per tempo le strutture sanitarie e studiare nuovi modelli organizzativi. Invece, a causa dell’inefficienza della Regione potremmo trovarci di fronte ad un dilemma terribile come quello di scegliere chi salvare tra un quarantenne padre di famiglia e un novantenne in sfregio ad ogni principio di civiltà e umanità”.