Le associazioni Federlab Sardegna, Sapmi e Med.Net., che rappresentano la maggioranza dei laboratori di analisi dell’isola, e alle quali aderiscono i più importanti laboratori che si distinguono sia per eccellenza qualitativa che per numeri di prestazioni erogate ai cittadini, “ribadiscono l’urgenza di reperire risorse straordinarie per consentire l’esecuzione degli esami di laboratorio alle categorie di pazienti in esenzione dal ticket come i pazienti oncologici, le donne in stato di gravidanza, gli esenti per reddito e per patologia. Infatti a seguito dell’emergenza Covid-19, nei mesi di marzo, aprile e maggio, giugno, luglio, le strutture pubbliche facenti riferimento agli ospedali della Sardegna, hanno interrotto la presa in carico dei pazienti che avevano necessità di analisi cliniche di laboratorio, limitando gli esami ai soli pazienti interni”.

“Questa situazione – spiega una nota di Federlab Sardegna, Sapmi e Med.Net. – si è protratta anche ad agosto e, soprattutto, a settembre e nel corrente mese di ottobre, con il manifestarsi di nuovi focolai di contagio. In questi mesi il servizio a tutti gli utenti esterni, dietro esplicita richiesta dell’Assessorato regionale della Sanità, è stato (e viene tutt’oggi) svolto con spirito di servizio esclusivamente dai laboratori privati accreditati, a tutti gli effetti parte integrante del Ssn, attingendo dal budget di spesa annuale assegnato dall’Ats. Sennonché – proseguono le Associazioni dei laboratori sardi – , proprio per il notevole incremento della mole di richieste di esami, i laboratori hanno esaurito le risorse assegnate dall’ATS per la gestione ordinaria degli esami, avendo dovuto inoltre sostenere spese straordinarie di personale e di gestione e oggi non sono più in grado di garantire il servizio agli esenti e agli utenti in genere se non verranno stanziate ulteriori risorse per garantire il servizio in una situazione emergenziale”.

Federlab Sardegna, Sapmi e Med.Net. sostengono di aver “chiesto più volte all’Assessorato regionale della Sanità il finanziamento di risorse straordinarie che permettano ai cittadini di effettuare le analisi per le quali risultino esenti, alla luce anche del fatto che le strutture pubbliche non hanno usato tali risorse e continueranno a non utilizzarle anche nei mesi futuri.
Nonostante le reiterate e giustificate richieste per fronteggiare questa situazione, non è mai stato adottato alcun atto conseguente, cosicché i laboratori, avendo esaurito i budget a disposizione, si vedranno costretti a far pagare gli esami ai cittadini, avendo cura di informarli di questa situazione e di invitarli, ove possibile, a recarsi presso le strutture pubbliche per ricevere le prestazioni ovvero a pagarle per intero presso i laboratori privati. Per mero spirito di servizio – continua la nota -, e confidando sulle rassicurazioni dell’Assessorato, numerosi laboratori hanno raggiunto il budget e continuato a erogare in regime SSN senza chiedere alcun corrispettivo ai pazienti, confidando nell’assegnazione delle promesse risorse aggiuntive, mai avvenuta”.

Vista la “delicatezza e gravità della situazione” le Associazioni comunicano che “non essendo seguito nessun incontro ufficiale da parte della Regione volto a risolvere la problematica esposta, a partire dalla data di lunedì 19 ottobre i laboratori accreditati, e in particolar modo quelli dell’area metropolitana di Cagliari, una volta esaurito il budget ordinario ricevuto dall’ATS, erogheranno le analisi con oneri a integrale carico degli utenti (tutti, nessuno escluso), i quali saranno preventivamente informati della situazione in essere”.