“La Giunta comunale di Cagliari ha deciso di dichiarare guerra ai residenti con la concessione di nuovi spazi pubblici per la mescita e la ristorazione, nonostante siano di queste settimane gli ultimi rilevamenti fonometrici dell’ARPAS eseguiti nei quartieri di Stampace e Marina”, è il duro attacco che il Comitato ‘Rumore no grazie’ lancia alla Giunta comunale, in relazione alla decisione dell’amministrazione del capoluogo di rilasciare nuove concessioni di suolo pubblico nei quartieri Stampace e Marina.
“In Stampace le nuove concessioni di suolo pubblico in Piazza Yenne hanno ostruito completamente il passaggio dei pedoni nel primo tratto e in Marina in piazzetta Aramu è stato occupato l’ultimo lembo di suolo ancora libero per cui per attraversare la piazzetta occorre fare lo slalom tra i tavoli. E guai ad avere borse di spesa nelle mani perché anche lo slalom diventa impossibile soprattutto se incontrate uno che vi viene di fronte. Da qualche tempo poi è invalsa la deleteria pratica da parte del Comune di spostare e di togliere anche panchine pur di ricavare nuovi spazi per tavolini: il tutto in odio alle esigenze di socialità dei residenti. Come è possibile verificare nelle piazzette Aramu e Savoia, nel cuore di Marina. Quindi non misure di contenimento dell’inquinamento acustico giungono dai palazzi del potere civico ma misure afflittive idonee solo ad accentuare i disagi e le sofferenze di quanti ancora resistono e non scappano dal centro storico. Queste misure sono oltremodo odiose perché vanno ad aggravare la vita di quartieri certificati dal 2012 in ‘criticità acustica’ e dal 2016 in ‘emergenza sanitaria’. Gli ultimi rilevamenti, come da dieci anni ad oggi, risultano preoccupanti e allarmanti e sono tali da richiedere al Sindaco Truzzu, come la legge impone, interventi straordinari e urgenti. Perché i rilevamenti hanno certificato livelli di rumore di gran lunga superiori a quelli di attenzione, livelli oltre i quali la salute e la vita delle persone è esposta a gravi rischi”, si legge nella nota.
“Di fronte a simili inesplicabili comportamenti (capofila di provvedimenti illegittimi si rivela ancora una volta l’Assessorato alle Attività produttive che rilascia le concessioni di suolo pubblico) non restano che i Tribunali dove giacciono, purtroppo da tempo, cause che vedono come imputato per inquinamento acustico il Comune di Cagliari già condannato dal Tar con Sentenza passata in giudicato e mai applicata. C’è da chiedersi, in ultimo – conclude il Presidente del Comitato Enrico Marras – che fine ha fatto il Piano Comunale di Risanamento Acustico, sempre più impalpabile come un’araba fenice, e cosa impedisce al Presidente della Giunta Regionale e all’Assessore Regionale dell’Ambiente di avviare le procedure, obbligatorie per legge, di commissariamento del Comune di Cagliari le cui gravi inadempienze sono documentate da anni oltre che certificate in sede processuale”.