“Salgono a 19 i casi di positività al coronavirus rilevati a Samassi”. Lo scrive il sindaco Enrico Pusceddu, che però non può fornire dati certi ai samassesi.
“Al momento – spiega – stante l’unica e incompleta comunicazione giuntami da ATS il 13.10.2020, non sono in grado di determinare il numero esatto dei cittadini samassesi positivi al Coronavirus. A fronte d’un rilevante numero di tamponi effettuati nei giorni scorsi arrivano (quando arrivano) con il contagocce gli esiti degli stessi, in alcuni casi si è ancora in attesa dei risultati di tamponi effettuati l’8 di ottobre”.
In mezzo a questa situazione così critica – continua Pusceddu – e nella speranza che la Regione Sardegna rinsavisca prima dell’irreparabile e si decida finalmente ad organizzare un sistema sanitario capace di far fronte “degnamente” all’epidemia in corso, si rilevano due buone notizie. La prima è che sono stato contattato da 10 nostri concittadini che mi hanno comunicato l’esito negativo dei tamponi da loro effettuati. La seconda è che considerato l’elevato numero di persone coinvolte e nonostante le difficoltà affrontate dalle stesse, nessuna di loro al momento si trova in gravi condizioni di salute”.
“Ringrazio ancora una volta – conclude il primo cittadino – tutte/i i samassesi per lo spirito collaborativo con cui stanno affrontando le difficoltà (in particolare le fasce deboli della popolazione e le tante famiglie in quarantena). E’ un grande sacrificio quello che ci stiamo imponendo ma vi assicuro che è necessario e soprattutto che non sarà vano. In una condizione come la nostra giocare d’anticipo è fondamentale per limitare i danni e ridurre la propagazione dei contagi (l’abbiamo dimostrato nel marzo scorso). Se in regime di semi-lockdown (come l’hanno impropriamente definito i giornali) è questa la misura della diffusione del virus a Samassi, possiamo solo immaginare in quale situazione ci troveremmo oggi se tutti insieme non avessimo immediatamente rallentato/limitato alcune attività “sociali”.