Associazioni del Comitato “Difendiamo il Microcitemico” di nuovo in piazza per chiedere l’abrogazione dell’articolo 18 della recente riforma della sanità che prevede lo scorporo dell’ospedale intitolato ad Antonio Cao dal Brotzu e l’ingresso nell’orbita della istituenda Asl 8.
“Due settimane fa non siamo stati ricevuti dai capigruppo e dal presidente del Consiglio regionale – spiega all’ANSA Francesca Ziccheddu, portavoce di Asgop (Associazione Sarda Genitori Oncoematologia Pediatrica) – oggi ci riproviamo”. Il sit-in è in corso sotto il palazzo del Consiglio regionale dove è in programma la discussione di una mozione dell’opposizione sull’emergenza Covid-19.
“Abbiamo problemi molto concreti che riguardano i percorsi quotidiani di cura sui quali nessuno ci ha dato alcuna rassicurazione”, chiarisce Ziccheddu. Qualche esempio: “Le analisi del sangue dei nostri bambini quotidianamente vanno al Brotzu, le chemioterapie vengono effettuate all’oncologico Businco, ma soprattutto avevamo realizzato un percorso per avere l’anestesista pediatrico dipendente del Brotzu in oncoematologia del Microcitemico”.
Ora che si è riusciti ad ottenere questo risultato, “ci devono dire come funzionerà il presidio da domani, quale sarà il nostro ospedale di riferimento, queste garanzie mancano totalmente”.