“Mentre in gran parte del Paese si sta provvedendo all’approvvigionamento dei tamponi rapidi, la Sardegna non risulta tra le Regioni che lavorano in questa direzione”. Così in una nota i Progressisti, che presentano in Consiglio regionale un’interrogazione per conoscere quali siano le intenzioni del presidente e della Giunta in un momento in cui, “per contrastare il diffondersi dei contagi, sarebbe fondamentale ridurre i tempi dello screening”.
“I tamponi rapidi sono strumenti diagnostici che assomigliano in tutto e per tutto a quelli tradizionali” scrivono nella nota “ma capaci di fornire l’esito in 15-20 minuti. A settembre la regione Veneto, attraverso la sua Azienda Zero, ha bandito una gara per l’acquisto di centinaia di migliaia di pezzi. Per risparmiare tempo e denaro, ‘in attuazione del principio di aggregazione degli approvvigionamenti’, le regioni Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Friuli e Piemonte, oltre alla provincia di Trento, hanno chiesto al Veneto di portare avanti la gara anche per loro per l’acquisto complessivo di oltre 7 milioni di pezzi. La Regione Sardegna non ha partecipato al maxi appalto”.
Con l’interrogazione, il gruppo consiliare dei Progressisti chiede al presidente della Regione e all’assessore alla Sanità “perché la Sardegna non abbia comunicato il proprio interessamento per l’appalto della Regione Veneto e, soprattutto, quali saranno i tempi e i modi stabiliti per fornire anche ai sardi i tamponi rapidi. Resta in piedi la possibilità – ma soprattutto la speranza – che la Regione stia provvedendo in modo autonomo, con uno strumento alternativo a quel modello di appalto, più veloce ed efficace”.
In ogni caso, conclude il comunicato stampa “nessuna comunicazione in questo senso è arrivata al Consiglio regionale: sarebbe un’altra dimostrazione di quanto presidente, Giunta e maggioranza siano restii al confronto costruttivo per la tutela della salute delle cittadine e dei cittadini sardi”.