È stato un ordigno rudimentale scagliato da ignoti contro un’abitazione a squarciare il silenzio e la quiete della notte di Buddusò. Poco dopo le 3 del mattino un boato fragoroso ha accompagnato la distruzione del portone d’ingresso della palazzina di via Pascoli 12. Nell’appartamento preso di mira dagli autori della intimidazione dinamitarda vive un dipendente dell’Assl di Olbia con sua moglie, che lavora in banca.

La loro figlia è candidata alle elezioni comunali in programma il 25 e 26 ottobre, ma ogni collegamento tra l’impegno politico della giovane e l’attentato della scorsa notte sembrerebbe da escludere. I primi a intervenire sul posto sono stati gli artificieri dell’antisabotaggio dei carabinieri, che hanno verificato la presenza di condizioni di sicurezza tali da consentire l’intervento degli investigatori. Coordinati dal comandante della compagnia di Ozieri, il capitano Andrea Asuni, alla soluzione di quello che al momento sembra un giallo stanno lavorando gli uomini della locale stazione e quelli del reparto operativo della compagnia con l’assistenza del comando provinciale.

Si vaglia ogni dettaglio, si raccolgono testimonianze, si cerca ogni elemento che consenta di venire a capo di un attentato che per il momento non ha un autore, né un movente. A giudicare dai danni riportati dal portone d’ingresso e dalla facciata, l’unica cosa certa è che la bomba costruita artigianalmente avrebbe potuto provocare danni ben più gravi.

La notizia di riferimento:

Buddusò, attentato in pieno centro: sconosciuti destinatario e movente