“Aver dimenticato la lezione di marzo e aprile ci costerà tanto, tantissimo. Non bisogna avere la sfera di cristallo per prevedere – se il trend dei contagi e delle terapie intensive dovesse continuare a salire – nuove zone rosse, lockdown locali e, infine, lockdown generalizzati”. Lo scrive su Facebook il presidente dell’Anci Sardegna, Emiliano Deiana, lanciando un monito in previsione della nuova stretta che dovrebbe essere decisa dal Governo nelle prossime ore.
“Ci sono tre punti che vi invito, per la millemilesima volta, a considerare: – aggiunge – di Covid19 ci si ammala, si contagia e si può morire e soffrire; col Covid19 si può convivere utilizzando la mascherina, lavandosi spesso le mani, stando a distanza dalle altre persone, evitando di andare in luoghi affollati, scaricare e usare la App Immuni; i posti ospedalieri e quelli delle terapie intensive non sono infiniti”- E mentre a Buddusò si anticipano quelle scelte ipotizzate con lo stop alle feste private e un freno alla campagna elettorale in corso, diversi sindaci dell’Isola minacciano ulteriori restrizioni. E’ il caso del primo cittadino di Samassi (Provincia del Sud Sardegna) Enrico Pusceddu che annuncia di voler tenere “una linea ferma e dura anche in questa seconda ondata di contagi”.
Di fronte ai 13 casi rilevati e “un numero elevato di tamponi già effettuati o da effettuare”, il sindaco invita i suoi concittadini a comportarsi “volontariamente” come fossero in pieno lockdown: “Evitate ogni tipo di assembramento, evitate i pranzi parentali, le feste tra amici, i compleanni tra bambini, i ritrovi in piazza con ragazze e ragazzi con mascherine abbassate. Evitate le uscite se non strettamente necessarie, evitate i ritrovi di gruppo al bar o in pizzerie e ristoranti. Salvaguardate i vostri nuclei familiari evitando per quanto possibile le visite a parenti e amici. Rinviate di qualche settimana le attività sociali e culturali”.