Dopo mesi di scioperi digitali, a causa della pandemia, gli studenti e le studentesse di Fridays For Future di nuovo in piazza “per il clima” in tutta Italia.
Con lo slogan “Due crisi, una sola soluzione”, da Nord a Sud, in più di 100 città con scioperi e presidi studenteschi gli attivisti del movimento globale per la giustizia climatica e ambientale chiedono “una celere riconversione ecologia sulla spinta delle misure necessarie per affrontare l’emergenza Covid” sostenendo che “Recovery Fund e l’uscita dalla crisi sanitaria sono un’opportunità per risolvere la crisi climatica”.
Gli organizzatori ribadiscono che “nonostante una pandemia globale, la crisi climatica non si è fermata. Anzi, continua ad essere ignorata e trascurata dalle persone al potere”. Per questo, Luca Sardo portavoce di FFF da Torino ribadisce all’ANSA che “ripartire adesso dopo la crisi sanitaria con tutti i soldi che vengono messi in campo, dal Recovery fund alla legge di Bilancio, possa darci veramente l’ultima possibilità che abbiamo per lanciare una visione ecologica, investire sulle energie rinnovabili, sul trasporto pubblico e sulla riconversione dell’industrie – spiega – per far sì che si arrivi a zero emissioni il prima possibile, sono due crisi strettamente collegate e quindi anche l’uscita dalla crisi sanitaria è un’opportunità per risolvere la crisi climatica”.
Per Livia Tolve di FFF Pisa “oggi è importante stare in piazza anche per smascherare chi invece non ci sta aiutando in questa riconversione ecologica, come i grandi colossi petroliferi, come Eni, che stanno mettendo in atto una grande strategia di greenwashing”. “E’ importante – spiega – che quando banche e scelte politiche devono andare a reindirizzare i fondi del Recovery Fund non si affidino a questa retorica di falso ecologismo, ecologismo – specifica – che poi non appartiene a queste grandi multinazionali che dovendo accumulare profitti di fatto si oppongono ad un cambiamento radicale”.
Per i ragazzi del Fridays For Future così “il tempo per evitare il collasso climatico sta per finire”. “Ma arrendersi significa destinarci a un futuro nel caos, e non lo accettiamo” ribadiscono con forza. Per questo, non hanno dubbi: “Dobbiamo affrontare la realtà e trattare la crisi climatica come una crisi”.