Si torna a discutere di scorie nucleari e dell’ipotesi che sia la Sardegna ad essere scelta per la creazione del deposito nazionale.
Questa volta a rilanciare la notizia è Mauro Pili sulle pagine dell’Unione Sarda che in un articolo spiega come il deposito nucleare si farà con i fondi Ue, quelli del Recovery fund.
Sullo stesso argomento era uscito nei giorni scorsi un articolo su Milano Finanze e ora diventa sempre più attuale questo argomento, infatti al punto 468 della lunga lista predisposta dal governo, compare la struttura di un deposito unico nazionale e il cui progetto giace al ministero dello Sviluppo Economico da più di cinque anni.
I fondi destinati ammontano a 2,5 miliardi di euro e l’obiettivo del progetto, si legge nel documento del governo, “è quello di contribuire alla realizzazione di un parco tecnologico, al cui interno verrà posizionato il deposito nazionale per i rifiuti radioattivi prodotti in Italia, generati dall’esercizio e dallo smantellamento delle centrali e degli impianti nucleari, dalle attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca”.
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