Un sit-in di protesta contro lo scorporo dell’ospedale “Antonio Cao” dal Brotzu di Cagliari e l’annessione alla Asl 8, richiesto nero su bianco con l’articolo della Riforma sanitaria. A chiederne a gran voce l’abrogazione sono i rappresentanti di Abos Onlus, Asgop Onlus, Federazione Rete Sarda Diabete Eta-Odv, L’altra Cicogna Onlus, Thalassa Azione Onlus che si sono riuniti oggi sotto il Consiglio regionale.
“È grave che la Giunta e il Consiglio, in un tempo di pandemia mondiale che in queste settimane mostra una importante recrudescenza, lascino pazienti e cittadini alla mercé di una riforma fumosa e senza obiettivi definiti” dichiarano. Dall’orbita del Brotzu è uscito il Microcitemico, ma non l’Oncologico Businco che potrebbe entrare nell’Azienda ospedaliera universitaria.
“Il problema è anche lo scorporo del Microcitemico dal Businco – spiega Matteo Pusceddu di Thalassa Azione – sono due ospedali che viaggiano assieme da tanti anni condividendo i servizi”. Inoltre, “la separazione è decisa in tre righe dell’articolo 18 della legge, non si sa altro, non come saranno garantiti i servizi assicurati ora dall’Azienda Brotzu, soprattutto per la cardiologia e la radiologia”.
Francesca Ziccheddu dell’associazione sarda Genitori di oncoematologia pediatrica ricorda che l’articolo parla di accorpamento alla istituenda Asl 8: “C’è il buio totale, non abbiamo idea di quale sarà l’ospedale di riferimento”. Adesso, invece, anche a livello di logistica, l’organizzazione è collaudata: “Col Businco abbiamo la caldaia in comune, il farmacologo prepara le nostre chemio, tutte le visite specialistiche vengono fatte al Brotzu”.
Quindi, “dopo tutto il lavoro che abbiamo affrontato per costruire questi percorsi, non abbiamo alcuna intenzione di affrontare un nuovo scorporo”.