“Tutti noi che conosciamo il Cardinale Becciu ci auguriamo presto che gli venga data la possibilità di difendersi e provare l’inconsistenza e assurdità delle accuse. Allo stesso tempo non ho dubbi della rettitudine e lealtà di Papa Francesco che opera per il bene che cresce silenziosamente nella Chiesa”. Ad affermarlo è monsignor Corrado Melis, vescovo di Ozieri, che affida le sue parole a un’intervista rilasciata a un noto quotidiano sardo, in relazione alla vicenda che ha visto coinvolto il cardinale sardo Angelo Becciu, finito al centro di un’inchiesta del Vaticano per peculato.

“Sulle carte riportate (dalla stampa, N.d.R.) è questione di punti di osservazione e soprattutto di occhi di chi legge – aggiunge il vescovo della Diocesi del Sassarese – occhi di fede intelligente che vedono soldi del papa e dell’8xmille investiti per raggiungere persone e situazioni indigenti ‘esistenzialmente periferiche’ (direbbe papa Francesco), oppure occhi di condanna mediocre alimentata da un’informazione sempre più coperta da assicurazioni professionali contro le querele e sempre meno guidata da etica e deontologia professionali”.

Melis sottolinea il suo impegno nell’essere “andato a ricercare nell’archivio – trovando – conferma della donazione di questi 25mila euro dalla Segreteria di Stato alla Caritas diocesana in occasione dell’incendio del panificio il 15 settembre del 2014, per la ripresa delle attività panificatrici. Il panificio della cooperativa Spes, nata dalla Caritas diocesana per fare inserimenti lavorativi e dare la dignità del lavoro alle persone disoccupate o disagiate del territorio”.