Meglio tardi che mai, si dice. E così, una donna di nome Eleonora, ha scritto all’associazione Sardegna Rubata e Depredata circa il furto che il padre fece nel lontano 1978 sull’Isola di Budelli. Il cimelio, una bottiglia da un litro con dentro la sabbia rosa, è stato recapitato dalla Liguria all’associazione. Insieme a una lettera, pubblicata dalla stessa pagina Facebook che si occupa dei furti di sabbia dei litorali dell’isola.
“Ho ereditato la passione per il mare e per la Sardegna da mio papà che purtroppo è mancato recentemente. Da buon Ligure amava il mare e amava navigare con la sua barca a vela che lo ha accompagnato in mille avventure – si legge nella lettera – C’era un oggetto nella sua cabina che riteneva il suo portafortuna, una bottiglia di sabbia. Qualche hanno fa mi disse che si sentiva tremendamente in colpa per non essere riuscito a resistere alla tentazione di portare via dalla spiaggia, che riteneva la più bella del mondo, quel ricordo che lo ha accompagnato in mare per oltre 40 anni. Mi disse che la prima volta che sbarcò a Budelli non poté trattenere le lacrime per tanta magnificenza, era stato completamente rapito da quella piccola perla disabitata fatta di granito e macchia mediterranea che sembrava galleggiare in quel mare color smeraldo. Si sentiva in colpa perché pensò che era anche colpa sua se l’isola era stata chiusa per sempre agli esseri umani. Mi aveva chiesto di accompagnarlo questa estate in Sardegna per riportare quel ricordo troppo a lungo tenuto in barca. Il destino ha deciso diversamente per lui – scrive ancora Eleonora – Vi chiedo di provvedere da parte sua a riportare a casa quella bottiglia di sabbia rosa.”
A breve, fa sapere l’associazione, “la sabbia tornerà a casa sua a Budelli dopo 42 anni di avventure in mezzo al mare”.
Il post della pagina Facebook Sardegna rubata e depredata: