La caccia di Sassari alla Supercoppa si ferma alla semifinale. Ieri alla Segafredo Arena di Bologna la Dinamo Banco di Sardegna si è arresa 76-88 allo strapotere della Virtus, tra le più accreditate dominatrici della stagione con Milano, che domani sera gli contenderà il primo trofeo della stagione.
Troppo corta la panchina di Sassari, tra infortuni, acciacchi e uomini appena inseriti, per resistere alla forza d’urto di una corazzata dal roster profondissimo. Troppo nervoso il Poz, per il quale la sfida con le “V nere” evidentemente sa sempre di derby: espulso per le proteste dopo un fallo correttamente fischiato a Bilan, il coach ha lasciato il campo sul più bello, mentre la squadra teneva testa agli avversari pur non essendo ancora in condizioni ottimali. Si è visto comunque un ottimo Banco, capace di produrre gioco, stare avanti a lungo e cedere solo nel finale a Bologna, capace di stare calma e impadronirsi di un match che si stava facendo complicato. Nell’ultima frazione Sassari, senza benzina, ha ceduto di schianto, ma perdere a Bologna non è un motivo per fare drammi, anzi.
“I ragazzi ci hanno provato sino all’ultimo, i tifosi devono essere orgogliosi -commenta l’assistant coach Edoardo Casalone, promosso sul campo dopo l’espulsione di Pozzeco – Abbiamo giocato contro una squadra di altissimo livello si torna in palestra con la consapevolezza di avere fatto un’ottima partita finché abbiamo avuto le energie per produrre gioco”. Casalone torna da Bologna con una certezza: “Siamo tra le migliori squadre in Italia, possiamo giocarcela con tutti inserire tutti i giocatori nelle rotazioni ci permetterà di arrivare in fondo alle partite in altre condizioni”.