In un accoppiamento editoriale a partire dal prossimo 28 settembre Rock Hard Plus propone uno Speciale Black Sabbath  con 100 pagine di interviste, recensioni, concerti, reperti storici e tante curiosità sulla fondamentale band di Birmingham e uno speciale sui 100 Migliori Dischi Crossover/Nu Metal un libro di 224 pagine sull’epoca delle contaminazioni che portarono il metal a dominare le classifiche fra la fine del secondo e l’inizio del terzo millennio.

“Con i Black Sabbath inauguriamo gli speciali di Rock Hard. Si tratta di monografie dedicate alle grandi band che hanno fatto la storia della musica hard and heavy. La formula sarà quella che avete dimostrato di gradire nel recente passato, ovvero una versione deluxe di Rock Hard, chiamiamola così, che comprende un numero di cento pagine più un libro allegato. Abbiamo pensato a come rendere originale questa proposta e questa pubblicazione e, siccome di biografie dei gruppi che ci interessano, ce ne sono già diverse, crediamo che sia una buona cosa fare parlare gli artisti dei loro album, della loro musica che alla fine dei conti è ciò che più ci interessa. Per questo abbiamo adottato la forma dell’intervista”, afferma la casa editrice.

“In questo numero trovate interviste estese che si riferiscono a ogni album di studio più quelle a due momenti significativi della carriera dei Black Sabbath, la reunion dei quattro membri storici del 1997 e il tour d’addio del 2017. Non abbiamo dimenticato neanche gli Heaven And Hell, i cosiddetti Black Sabbath Mark II, visto che all’epoca i dischi Heaven And Hell, Mob Rules e Dehumanizer sono usciti sotto la sigla storica – scrivono ancora – oltre alle interviste  fatto di persona nel corso degli anni, abbiamo fatto ricerche estese delle fonti attraverso cui recuperare dichiarazioni di tutti i protagonisti, non solo i fab four di Birmingham, ma anche le persone che sono state più vicine alle band, quindi prima di tutto i musicisti che nell’arco di cinquant’anni ne hanno fatto parte, pensiamo a Ronnie James Dio, Vinny Appice, Ian Gillan, Glenn Hughes, Tony Martin, Geoff Nicholls e tanti altri, ma anche manager e produttori”.

“Era giusto partire dai Black Sabbath perché loro hanno praticamente inventato l’heavy metal e ne hanno definito le caratteristiche per migliaia di band che sono venute dopo di loro. Inoltre, nel 2020 ricorrono i cinquant’anni dall’uscita dei loro primi due album, Black Sabbath e Paranoid, che li hanno proiettati nell’olimpo delle più grandi band della storia del rock”, concludono.