Non ha risposto a nessuna domanda, ma con i carabinieri è stato collaborativo tanto da portarli fino al luogo in cui aveva nascosto il fucile usato per il delitto. Giuseppe Prasciolu, 35 anni, è stato sottoposto a fermo con l’accusa di omicidio volontario, per aver sparato la fucilata che ieri sera nelle campagne di Soleminis nell’hinterland di Cagliari ha ucciso Simone Cogoni, 44 anni.
All’origine dell’omicidio ci sarebbero vecchi attriti tra i due, ieri culminati con una discussione legata ad alcuni rifiuti gettati in un terreno. I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale e gli uomini della Compagnia di Dolianova hanno ricostruito quanto accaduto ieri sera. I due hanno avuto una discussione in campagna, alla quale ha assistito anche il padre della vittima, intorno alle 19. Prasciolu si sarebbe allontanato per una decina di minuti, avrebbe raggiunto un cespuglio dove aveva nascosto un fucile illegale e sarebbe tornato da Cogoni.
Ha esploso un solo colpo che ha centrato il 44enne al torace. Poi è fuggito. Cogoni, nonostante la ferita, è riuscito a raggiungere una stradina sterrata e ha dato l’allarme. Sul posto sono arrivati i carabinieri e i medici del 118 che hanno tentato di salvare la vita al 44enne, ma non c’è stato nulla da fare. I carabinieri hanno avviato una vera e propria caccia all’uomo nel tentativo di catturare Prasciolu che oggi pomeriggio, anche a seguito di contatti con i familiari che avevano avuto colloqui con il pubblico ministero, l’avvocato e gli stessi investigatori, si è costituito presentandosi nella caserma dei carabinieri di Dolianova.
Prasciolu nel 2012 era stato a sua volta al centro di un fatto di sangue: era stato ferito da un colpo di arma da fuoco al piede. A premere il grilletto in quel caso era stato Joselito Marras, coinvolto lo scorso anno nell’omicidio dei fratelli calabresi Davide e Massimiliano Mirabello, avvenuto a Dolianova il 9 febbraio scorso, e ora in carcere.
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