I Carabinieri della Compagnia di Nuoro e dalla Stazione di Mamoiada hanno sgominato un’associazione per delinquere finalizzata al furto di auto, alla loro ricettazione, al riciclaggio di veicoli e alle frodi assicurative gestita dai componenti di una famiglia di Mamoiada, molto nota nel paese barbaricino, che gestisce un’officina e carrozzeria.
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Con questa operazione, coordinata dal pm Riccardo Belfiori della Procura di Nuoro e condotta da oltre 100 militari del Comando Provinciale di Nuoro, dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna, del Nucleo Cinofili e del 10° Elinucleo di Obia è sono state eseguite due misure cautelari in carcere a carico dei fratelli Antonello e Lorenzo Musina, rispettivamente di 31 e 27 anni, una agli arresti domiciliari relativa alla sorella Graziella Musina 34enne, e sei persone sottoposte all’obbligo di dimora nei rispettivi comuni di residenza (Nuoro, Mamoiada, Dorgali e Silanus) ed alla denuncia di 45 persone responsabili a vario titolo di reati commessi in concorso con gli associati.
L’indagine è stata avviata nell’agosto del 2018 dopo il furto di due auto dal Porto di Olbia, destinate al lungo noleggio e trovate, con le chiavi e senza alcun segno di effrazione, a Mamoiada. Grazie alla ricostruzione del percorso fatto, dal molo Brin ove erano in attesa di essere consegnate ai clienti, sino ad un cortile a Mamoiada, le indagini si sono immediatamente focalizzate sui titolari dell’autocarrozzeria dei fratelli Musina, riconosciuti dagli inquirenti in alcuni frame dei sistemi di videosorveglianza. Per questo furto è stata ipotizzata la complicità di un autotrasportatore di auto a conoscenza delle procedure di custodia dei veicoli oggetto di furto.
Dall’avvio dell’indagine è emerso un intenso traffico di automezzi rubati, molti dei quali provenienti dal porto di Olbia, ove sostavano per lungo tempo sulle banchine: automezzi nuovi che venivano riciclati attraverso l’acquisto, per pochi euro, di omologhi veicoli incidentati o da rottamare dei quali venivano utilizzati i documenti di circolazione, per essere poi rivenduti a prezzo di mercato ad ignari acquirenti o a compiacenti sodali. Per questa attività di compravendita i fratelli Musina si avvalevano della complicità di una nota concessionaria di auto nuorese a cui intestavano i veicoli oggetto di riciclaggio per evitare di essere collegati alle operazioni di transazione.
Questi soggetti, inoltre, sempre avvalendosi della loro attività di autoriparazione si sono resi responsabili di innumerevoli truffe in danno delle assicurazioni anche con la compiacenza di alcuni periti assicurativi che ne traevano il loro profitto. I Carabinieri hanno documentato 60 casi di pratiche di sinistri stradali mai occorsi e un compenso (in otto mesi) da parte delle assicurazioni di circa 130.000 euro verso l’autocarrozzeria Musina. Il ruolo dei periti compiacenti era di stimare il danno da rifondere sempre al massimo valore.
L’Autorità Giudiziaria nuorese ha sequestrato l’attività commerciale degli arrestati per il ruolo determinante nel riciclaggio dei veicoli e nelle truffe assicurative.
L’ambito di operatività della banda si estendeva a tutto il territorio nazionale ove veniva effettuata per la ricerca di veicoli incidentati o da rottamare, necessari al riciclaggio. Sempre con il provento delle attività illecite veniva effettuata anche la compravendita di veicoli di provenienza legittima, rivenduti sempre attraverso prestanome, a prezzo maggiorato.
Il 18 ottobre 2018, Lorenzo Musina fu arrestato dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Cagliari al termine di un lungo e pericoloso inseguimento per le strade cittadine dopo che si era impossessato di una Fiat 500, rubata in Via Curie. Sempre nell’ottobre 2018, lo stesso Lorenzo Musina è stato contestato anche il reato di incendio, quando a Mamoiada, al termine del tentativo di furto di un mini escavatore, fu dato alle fiamme il mezzo per non essere riuscito ad asportarlo, lasciando che le stesse si estendessero ad altri due veicoli che si trovavano in un cantiere di un’abitazione privata, esponendo a pericolo anche quest’ultima. I Carabinieri al termine delle operazioni hanno sequestrato 7 veicoli oggetto di riciclaggio per un valore di circa 60.000 euro, denaro in contante per circa 12.000 euro e sottoposto a sequestro i rapporti finanziari degli indagati.