In rappresentanza del principale prodotto del comparto ovino della Sardegna, Il Consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop manifesta “profonda preoccupazione per la situazione economica e giuridica in cui versa l’attività della Aras Regionale, scaturita a seguito dell’applicazione di un progetto di riordino da parte dell’AIA e dalla mancata applicazione delle leggi Regionali n° 16/2011(comma 3 art. 6) e n° 47/2018, la prima delle quali ha superato anche il vaglio di legittimità della Suprema Corte Costituzionale”.

“Siamo convinti di farci carico del sentimento di incertezza e frustrazione che coinvolge il sistema dell’allevamento e della trasformazione della nostra Isola – si legge in una nota del Consorzio alla vigilia della manifestazione dei lavoratori davanti al Consiglio regionale, prevista per domattina – Per questa ragione vogliamo esprimere piena e incondizionata solidarietà a tutto il personale impegnato giornalmente nell’espletamento dei servizi puntuali e precisi per tutti gli allevatori e gli stabilimenti caseari della Sardegna”.

Secondo l’ente, “le attività di alto profilo professionale di cui ha beneficiato il settore zootecnico Sardo, grazie all’attività dell’Aras, non possono essere messe definitivamente a repentaglio da cavilli amministrativi e di ritorsioni ricorsuali di piccoli interessi, i quali nulla hanno a che vedere con l’importanza strategica di un patrimonio umano, professionale e materiale per la nostra Isola, sul quale sono stati impegnati ingenti investimenti – aggiunge il Consorzio – Davanti a questa imminente condizione di dissolvimento, non possiamo che manifestare la nostra insoddisfazione per l’assenza di decisioni di carattere politico strategico che possano far sì che gli ultimi ostacoli, anche di carattere amministrativo, vengano superati nel più breve tempo possibile”.

“L’eventuale, sciagurata ipotesi, di blocco del laboratorio ARAS, considerato uno dei migliori in Italia ed in Europa, nonché le attività di assistenza tecnica presso le aziende primarie, rappresenterebbe un gravissimo danno economico a tutto il settore lattiero caseario della Sardegna”, conclude la nota.