“Sabato scorso a Putzu Idu (loc.Mandriola) davanti agli occhi di due volontari Lav una giovane gattina in pochi istanti è stramazzata al suolo. Soccorsa e portata immediatamente alla Clinica veterinaria Oristano Est non ce l’ha fatta. Causa della morte: avvelenamento da lumachicida”. È il triste racconto dell’associazione animalista Lav Cagliari.
“L’animale – si legge in una nota – era una giovane femmina che si sarebbe dovuta sterilizzare a breve. Faceva parte di una piccola colonia sulla quale Lav è intervenuta a luglio con una campagna sterilizzazioni a Putzu Idu. La pratica dell’avvelenamento a Putzu Idu ed in particolare nella borgata Mandriola ha toccato livelli allarmanti. Nel mese di luglio sono state ritrovate diverse esche e tre cani sono caduti vittime”.
Secondo l’associazione “a fine luglio ed agosto sono stati rinvenuti altri bocconi avvelenati tanto che il sindaco di San Vero Milis ha emanato un’ordinanza invitando la popolazione all’attenzione e all’utilizzo del guinzaglio e delle museruole per i cani. Purtroppo la vigilanza della municipale e dei barracelli non hanno fermato questa macabra escalation. Questa pratica vile e cruenta è purtroppo molto diffusa (ricordiamo anche l’avvelenamento di 15 cani in una sera a Nurachi qualche anno fa) e non regala una buona immagine della Sardegna e dei sardi. Raccogliamo infatti numerose testimonianze di cittadini e turisti e questo è uno dei motivi che ci hanno spinto a scegliere questa zona per la nostra campagna di sterilizzazione del mese di luglio”.
“A questo proposito – afferma Lav – è fondamentale procedere al riconoscimento e alla sterilizzazione delle colonie feline come previsto dalla L.R. 21/1994 per mantenere il numero dei gatti sotto controllo e garantire loro una maggior tutela – dichiara Roberto Corona, responsabile LAV Cagliari – è importante intensificare i controlli e mettere in atto le dovute azioni repressive e preventive da parte delle autorità preposte per evitare che chiunque possa andare a depositare bocconi avvelenati, che rappresentano un pericolo non solo per cani, gatti, fauna selvatica e per le persone che abitualmente frequentano la zona, ma anche per l’ambiente. LAV auspica inoltre che vengano svolte indagini accurate per identificare l’autore del gesto e si provveda alla messa in sicurezza del territorio, secondo le disposizioni contenute nell’ordinanza di luglio 2019 del Ministro della Salute sugli avvelenamenti segnalando con apposita cartellonistica, la sospetta presenza nell’area di esche o bocconi avvelenati. L’istituzione di un apposito tavolo di coordinamento tra le istituzioni preposte sarebbe quanto mai necessario. La LAV invita anche i cittadini e i turisti a fornire qualsiasi notizia, utile a identificare i responsabili di queste azioni criminali e segnalare eventuali bocconi sospetti o la presenza di animali con presunti sintomi di avvelenamento alle autorità preposte (veterinari, Polizia Municipale, Corpo Forestale, Carabinieri, Asl)”.