Primo incontro pubblico a sostegno dell’ultima sfida lanciata dai Riformatori: ottenere l’inclusione del paesaggio culturale protosardo nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. All’incontro organizzato in webinar hanno partecipato il consigliere regionale Michele Cossa e, tra gli altri, gli archeologi Giovanni Ugas e Angela Antona, il consigliere regionale del Pd Roberto Deriu, che ha illustrato la mozione in Consiglio regionale, e Francesco Mura, capogruppo di FdI e sindaco di Nughedu Santa Vittoria.
Ha aperto i lavori Cossa che ha spiegato il senso della rivendicazione che “la Sardegna, unita, sta portando avanti”: “una battaglia di civiltà che nasce dalla presa di coscienza dell’importanza della preistoria quale simbolo di identità”.
Cossa ha ricordato che “l’Isola appare come un museo aperto, una ricchezza inestimabile di cui l’Unesco riconosce solo un manufatto il complesso archeologico di Su Nuraxi di Barumini”, ma “oggi la Sardegna chiede che sia posta la giusta attenzione a quel patrimonio di circa ottomila nuraghi, 3.500 domus de janas, interi campi e isolati Menhir, circa 190mila torri nuragiche, tombe dei Giganti, necropoli, pozzi sacri”. Attorno a questo concetto “sono nati movimenti spontanei di cittadini, è arrivato il sostegno della politica, è cresciuto l’interesse di media, gruppi, associazioni, pagine social”.