Approvata in Consiglio regionale la riforma della sanità sarda, che segna ufficialmente la fine dell’Asl unica e ripristina le otto vecchie aziende sanitarie locali con personalità giuridica: Sassari 1, Gallura 2, Nuoro 3, Ogliastra 4, Oristano 5, Medio Campidano 6, Sulcis 7, Cagliari 8. La legge è passata con 36 voti favorevoli, 18 contrari e uno di astensione.
Il posto della Asl Unica (l’Azienda per la tutela della salute) verrà preso dall’Ares (Azienda regionale della salute) che conserverà una serie di funzioni: sarà centrale unica degli acquisti e gestirà la selezione del personale. Gli altri enti del sistema sanitario regionale sono l’Arnas (Azienda di rilievo nazionale ed alta specializzazione Brotzu), le Aziende ospedaliere universitarie di Cagliari e Sassari (Aou), l’Azienda regionale dell’emergenza e urgenza della Sardegna (Areus).
La riforma prevede anche diverse modifiche nell’organizzazione degli ospedali con il Microcitemico che uscirà dall’orbita del Brotzu, il più importante ospedale della Sardegna, per confluire nella Asl 8 cagliaritana, e l’Oncologico del capoluogo che in futuro dovrebbe essere separato dal Brotzu e trasferito presso l’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari. Il Marino di Alghero infine sarà annesso all’Aou di Sassari.
Pais: “Centrato obiettivo importante”
“Sarà un autunno di riforme in cui il Consiglio regionale lavorerà per migliorare le condizioni di vita dei sardi. Oggi con l’approvazione della Riforma del sistema sanitario regionale è stato centrato un altro importante obiettivo: creare una sanità più vicina al cittadino, più efficiente e moderna”. Esprime soddisfazione il Presidente del Consiglio regionale Michele Pais per l’approvazione della Riforma del sistema sanitario regionale.
“Oggi è una giornata storica: dobbiamo essere orgogliosi del risultato raggiunto in Aula. La riforma della Sanità sarda attesa da anni, fortemente voluta dal Presidente Christian Solinas e dall’assessore Mario Nieddu, è stata finalmente approvata. Ringrazio la maggioranza e l’opposizione per il lavoro svolto. Il dibattito, pur nella legittima contrapposizione delle parti, è stato vivace ma sempre animato da un grande spirito costruttivo teso a modificare in meglio una sanità che deve rispondere alle esigenze delle persone”, commenta Pais.
Solinas: “Riportata sul territorio sanità pubblica, più efficenza e servizi per i cittadini”
“Questa riforma ha una portata storica: è studiata per riportare la governance della sanità pubblica sul territorio, vicino ai cittadini, con il supporto di figure manageriali che si impegneranno a tradurre i bisogni della collettività in servizi e assistenza efficienti. La riforma porterà ad un miglioramento delle condizioni di lavoro degli operatori sanitari e all’acquisto di beni e servizi con procedure semplificate e coerenti per ottimizzare risparmio ed efficienza. Superiamo un modello, fondato sull’Ats, che ha paralizzato il sistema sanitario regionale e la sua capacità di rispondere al bisogno d’assistenza dei sardi, affermando, nel contempo, la volontà di tornare a investire per riqualificare i presidi ospedalieri e realizzare nuove strutture, puntando a cure moderne e di qualità”. Lo dichiara il presidente Christian Solinas che esprime soddisfazione per l’approvazione, oggi in Consiglio, della legge di riforma del sistema sanitario regionale. “Abbiamo preso un impegno preciso con i cittadini e lo abbiamo onorato – prosegue il presidente – la riforma è il frutto di un percorso serio, ponderato e responsabile che guarda al futuro dei servizi nell’Isola e alle necessità del presente”.
Sul nuovo assetto, che porta alla suddivisione dell’azienda unica in otto Asl, Solinas precisa: “È una vittoria dei sardi. Il risultato raggiunto è stato possibile grazie alla capacità di fare sintesi di questa maggioranza, mantenendo fermi gli obiettivi”.
“Un passo decisivo – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – nella direzione che abbiamo tracciato sin dall’inizio di questa legislatura. Restituiamo ai territori autonomia e allo stesso tempo, con l’istituzione dell’Ares, manterremo centralizzati quegli aspetti, come gli acquisti e la gestione del personale, che consentiranno di realizzare una spesa efficiente attraverso le economie di scala, a vantaggio di tutto il sistema regionale”.
“Abbiamo importanti sfide davanti a noi. L’emergenza Covid-19 – prosegue Nieddu – ha cambiato e sta cambiando il modo di concepire l’assistenza sanitaria in tutto il mondo. Puntiamo a un sistema moderno in cui sviluppare la telemedicina, potenziare le cure territoriali, realizzare integrazione socio-sanitaria e non solo. La riforma è la base solida di un progetto coraggioso, di ampio respiro che riporta al centro le nostre comunità e i loro bisogni”.