E’ tutto confermato per “Heavy Demons NIght, la presentazione ufficiale in esclusiva del libro “La storia dei Death SS  (1987-2020)” che si terrà il prossimo sabato 5 settembre, presso il The Factory di San Martino Buon Albergo (VR).

Steve Sylvester, insieme con gli altri due autori, Stefano Ricetti e Gianni della Cioppa ci racconteranno fatti, retroscena, aneddoti per un viaggio lungo quarant’anni di metal in Italia.

Al termine della presentazione Steve Sylvester, assieme ai due autori, incontreranno i fans per firmare le copie del libro.

«È la storia di Steve, naturalmente collegata a doppia mandata con quella della sua band, i Death SS, il che ci rimanda inevitabilmente all’epopea dell’heavy metal italiano, alle sue radici, ai sogni di una generazione poco raccontata, che ha creduto nel potere della musica non allineata e che in realtà non ha mai smesso di sognare…».

6 giugno 1987. È da questo momento, con una scritta vergata col sangue dopo un rituale, che Steve Sylvester riprende la guida della band che porta il suo nome, il gruppo metal italiano più importante e influente di sempre.

La Storia dei Death SS continua il racconto della vita e delle opere di Steve Sylvester da dove si era interrotto con il suo precedente libro, Il Negromante del Rock. E ancora una volta è proprio lui a narrare in prima persona il corso degli eventi di oltre trent’anni, durante i quali ha portato i Death SS nell’Olimpo delle più grandi horror rock band del mondo, divenendo fonte di ispirazione per musicisti e gruppi famosi.

Vicende che mescolano musica, occultismo, sesso, magia, mistero, cinema, stranezze varie e ironia; ma al centro di tutto c’è l’evoluzione di Sylvester, un artista ostinato e coraggioso, che non ha mai tradito le proprie convinzioni. Un’evoluzione creativa che segue di pari passo quella dell’uomo Steve, in un percorso complesso, che è ancora lontano dal volgere alla fine e di cui nessuno conosce la destinazione, perché, come scrisse Omero: «Il fascino dell’ignoto domina tutto».

«I Death SS hanno fatto parte della colonna sonora della mia vita. E forse in quello che ho fatto nel mio lavoro, da qualche parte ci sono anche i Death SS, e per questo li ringrazio». – Tiziano Sclavi