Musica, immagini e suoni per raccontare la storia, le tradizioni e le eccellenze di Ula Tirso, un piccolo centro dell’entroterra oristanese, questa la dedica che i Golaseca hanno voluto fare alla Sardegna più vera.

Ma prima, la scelta di fare un live a Siliqua per ritrovarsi e ritrovare l’identità più forte della band rock che ha saputo interpretare la sardità più vera.

“Eravamo a Siliqua, in una pausa dallo studio di registrazione, mentre bevevamo una birra ci hanno chiesto: “hey Golaseca ma quest’anno non suonate? “ Ci siamo guardati e… Dai facciamola una, almeno per riassaporare la sensazione del live. Cosi abbiamo deciso di fare un’esibizione al bar della piazzetta, sopratutto per noi! Sono anni che siamo incazzati, sono anni che vediamo ai concerti rock imponenti spiegamenti di forze dell’ordine, prima era un problema di droga dicevano… Poi di restrizioni di orari… Poi di decibel per le persone “frustate” che d’estate vogliono andare a dormire alle 21, ora il covid. Insomma sembra che stiano facendo di tutto per distruggere la musica live”, dice Roberto Cossu leader e voce della band.

Oggi, primo settembre, la band ha pubblicato sui social e nelle piattaforme musicali il nuovo brano dal titolo “Ula”.

Un brano che vuole riscoprire il bello della Sardegna, rilanciare la nostra terra per non dimenticare le nostre origini.

La band con un post sui social ha spiegato così la scelta:

“Ripartiamo da qui, al centro della Sareegna, in un paesino a forte rischio spopolamento.
Perché? Perché un artista che vuole emergere non cerca ” L’appoggio” Di città o paesi più grandi? Per avere più risalto mediatico e più forza, perché?
Perché all’amore non si comanda, perché Ula per me è la vita, l’essenza dei profumi e dei ricordi, miei nonni, i miei genitori ed ora la mia compagna e mia figlia che chiamo affettuosamente “T’zicchi” Esattamente come veniva chiamata mia nonnina a Ula.
Ula è e sarà un brano affascinante, ritorniamo all’essenza di GolaSeca, abbiamo deciso finalmente di andare dritti per la nostra strada senza la pressione di dover conquistare o piacere”.

Il brano è stato registrato e mixato da William Cuccu presso Sonusville Recording Studio, la band vuole ringraziare per la partecipazione l’Associazione Culturale S’Urtzu e Sos Bardianos e Laura Masones.