A due giorni dall’apertura del processo per la strage nella redazione di Charlie Hebdo e nel supermercato Hyper Cacher del gennaio 2015, il governo francese ha reso noto che più di 8.000 persone (8.132) in Francia restano schedate a rischio radicalizzazione a carattere terroristico.

Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ha sottolineato oggi che la minaccia terroristica “resta estremamente elevata sul territorio”, precisando che “il rischio terroristico di origine sunnita resta la principale minaccia alla quale è esposta” la Francia. “La lotta contro il terrorismo islamico resta una delle grandi priorità del governo – ha detto Darmanin – non rinunceremo mai a dare la caccia senza tregua a questi nemici della Repubblica”.

Sono 14 gli imputati che compariranno in aula da mercoledì, tutti accusati a livelli diversi di sostegno logistico ai due killer, i fratelli Said e Cherif Kouachi, e ad Amédy Coulibaly, i 3 autori degli attacchi che per 3 giorni terrorizzarono la Francia. Tutto il processo sarà filmato per il suo “interesse nella costituzione di archivi storici”, ha fatto sapere la Giustizia.