«Invece di bandire nuove selezioni, il Parco assuma i vincitori dei precedenti concorsi e valorizzi il personale interno trasformando i contratti da part time a tempo pieno. La questione della carenza di personale non può essere un eterno alibi per giustificare l’immobilismo nella gestione e il fallimento degli obiettivi, a cominciare da quello più grave: l’esclusione dalla rete Geoparks Unesco».

È quanto afferma il deputato del Movimento 5 stelle, Andrea Vallascas, in un’interrogazione ai ministri della Pubblica Amministrazione, dell’Ambiente e dell’Economia e Finanze, per chiedere una verifica della correttezza nelle procedure concorsuali avviate di recente dal Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, e per sollecitare l’ente affinché, nel rispetto delle normative in materia, nelle nuove assunzioni dia la precedenza alle graduatorie dei concorsi già espletati e alla trasformazione dei contratti del personale interno da tempo parziale a tempo pieno.

«La carenza degli organici del Parco Geominerario – spiega Vallascas – è un problema reale. Gli stessi vertici dell’amministrazione, in più circostanze, hanno giustificato l’impossibilità di raggiungere gli obiettivi istitutivi con l’insufficienza di personale. Questa, ad esempio, è stata una delle giustificazioni formulate l’anno scorso per l’esclusione dalla rete Geoparks Unesco».

«Però, al di là delle dichiarazioni pubbliche – aggiunge – dagli atti e dalle misure adottate, la questione del personale non sembra una delle priorità dell’ente o, quanto meno, una questione urgente. Non si spiegherebbe diversamente il fatto che, a parte alcune assunzioni, non facciano scorrere le graduatorie dei concorsi espletati nel 2015 che, tra le altre cose, rischiano anche di decadere a fine settembre. E non si spiegherebbe, inoltre, il motivo per cui non trasformino i contratti a tempo parziale dei dipendenti interni in contratti a tempo pieno».

«L’assurdità – prosegue Vallascas – è che, nonostante ci siano le condizioni per rafforzare gli organici del Parco, attingendo da quelle graduatorie o valorizzando il personale interno, di recente, nel mese di giugno, è stato pubblicato un altro bando di selezione per l’assunzione di figure professionali che, viceversa, si potrebbero facilmente individuare all’interno dell’amministrazione e nelle vecchie graduatorie».

«Tutto questo – precisa – non è in linea con la normativa in materia di pubblico impiego che, anche per contenere le spese ed evitare l’inutile sperpero di denaro pubblico, pone la condizione che, prima di avviare nuove procedure concorsuali, che costituiscono comunque un costo per l’amministrazione, si debba verificare l’avvenuta immissione in servizio di tutti i vincitori di concorso. Tra l’altro, l’amministrazione non ha neanche verificato se le figure professionali da reclutare con nuove selezioni fossero già presenti all’interno dell’ente con contratto a tempo parziale, circostanza che, se accertata, farebbe sorgere un diritto di precedenza del dipendente con il conseguente obbligo dell’amministrazione di trasformare in via prioritaria il rapporto di lavoro da tempo parziale a tempo pieno».

«Al ministro – conclude Vallascas – chiedo di verificare la corretta gestione del personale, con particolare riguardo alle procedure concorsuali, sollecitando, nell’ottica di una più corretta gestione delle risorse pubbliche, prima di avviare ulteriori e costose selezioni, l’assunzione dei vincitori dei concorsi precedenti e la valorizzazione del personale a tempo parziale».