Francesco Carbone pur avendo presentato tantissime denunce penali e istanze a tutte le autorita’ Italiane contro un’associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale, estorsioni, sfruttamento di lavoratori in nero, appalti a monopolio, minacce e vessazioni e denunce penali contro tutte le autorita’ preposte che, secondo Carbone: “volutamente non hanno fatto alcun controllo (Asl , Ispettorato del Lavoro , Carabinieri , Guardia di finanza , Procure della Repubblica , Ministero di Grazia e Giustizia , Ministero di Pubblica Funzione, Ministero del Lavoro , Csm , Quirinale)”.
Per queste ragioni il 15 agosto aveva promosso una manifestazione sul Gra di Roma, la protestaera per chiedere verità sui grandi crimini che riguardano l’Italia e contro quello che definiscono un “Golpe” politico giudiziario del 1989 che ha portato alla svendita di tutti i beni e servizi dell’Italia, tra cui l’IRI, la sovranità nazionale e la sovranità monetaria e per chiedere anche l’eliminazione del Segreto di Stato sui procedimenti di tipo terroristico.
L’iniziativa si sarebbe dovuta svolgere non a caso il 15 agosto, data in cui ricorre l’anniversario dell’inizio del “depistaggio delle indagini sull’uccisione di Falcone e Borsellino e la scorta, nonché di quelle indagini archiviate in fretta e furia il 14 agosto 1992”, affermano gli organizzatori.
Fermato con la compagna incinta all’autogrill lungo il Gra all’altezza di Frascati è stato, da prima identificato e fermato per oltre due ore dalle forze dell’ordine arrivate in massa e poi arrestato.
Questa mattina si è svolto il processo a Velletri e Francesco Carbone è stato condannato con obbligo di firma.
Roma, protesta per la legalità: arrestato Francesco Carbone sotto processo a Velletri