S’intitola “Navi, traffici e mercati: dai nuragici fino a greci e romani” la mostra che apre i battenti martedì 18 per “Mirtò – Festival internazionale del Mirto”, in programma sino al 21 agosto a Olbia tra sapori, cultura, archeologia, musica, spettacoli, artigianato e folclore. L’esposizione realizzata con Comune di Ittireddu e associazione “Sardinia Romana” sarà nel Museo archeologico. Il percorso espositivo esalta il ruolo della Sardegna come scalo privilegiato nelle rotte tra Occidente e Oriente fin dal Neolitico.
L’itinerario è adatto a un pubblico ampio, di non addetti ai lavori, che potranno conoscere lo sviluppo dei traffici commerciali nel Mediterraneo. La mostra è ideata da Franco Campus, archeologo e sindaco di Ittireddu, e Giovanni Romano, rievocatore che ha curato l’allestimento con l’archeologa Nadia Canu.
“Saranno in mostra pannelli esplicativi e copie di reperti di grande valore archeologico”, spiega Campus. L’importanza della Sardegna nei traffici commerciali del Mediterraneo trova nel Museo archeologico di Olbia la sua sede più naturale: il capoluogo gallurese è l’unica città sarda abitata dai Greci, tra il 630 e il 510 a. C. “Si possono vedere ricostruzioni in scala dei relitti di Olbia e navi di trasporto dell’epoca romana che offrono una visione chiara dell’importanza del progresso nei secoli e sull’importanza di costruire navi adeguate al trasporto delle merci”, racconta Giovanni Romano. “Da quando la Sardegna diventò una provincia romana, abbiamo una serie di testimonianze dello sviluppo di intensi traffici commerciali: restano raffigurazioni e modelli di un commercio moderno, con l’applicazione della fiscalità durante il carico del grano”.