Speculazione politica e aggressione mediatica nei confronti della Regione Campania, secondo De Luca, quella messa in piedi a seguito dell’inchiesta Covid-19 in Campania per la costruzione dell’ospedale da campo.
Vincenzo De Luca, fin’ora rimasto abbastanza in silenzio sull’inchiesta Covid-19 che vede indagate persone molto vicine a lui, interviene durante la sua solita conferenza stampa/monologo via Facebook.
Per De Luca quello in atto è “un tentativo di speculazione politica e di aggressione mediatica, che per la verità mi pare abbia lasciato il tempo che trova”. Ci sarebbe anche un po’ di invidia nei confronti della Campania secondo De Luca, il quale si dice convinto che qualcuno non ha digerito “la prova di coraggio amministrativo” dimostrato dalla Regione.
“Qualcuno si aspetta che la Campania, Napoli, siano o la camorra o il caos, quando dalla Campania e da Napoli emergono elementi di efficienza e regole, sembra che la cosa dia fastidio”, dice ancora De Luca.
Il presidente della Regione prosegue spiegando che dal suo punto di vista c’è stato il tentativo di equiparare alcune “gravi questioni” che riguardano il Nord con la Campania. De Luca si riferisce alle indagini in corso in Regione Lombardia che vede indagato il presidente Fontana in persona.
“La Campania esprime massimo rispetto per ogni iniziativa di controllo della legalità e di legittimità degli atti. Sollecitiamo tutti i controlli possibili e necessari a 360 gradi. Con il massimo rispetto e in una condizione di massima tranquillità”, questo quanto afferma De Luca sulle inchieste in corso sulla gestione dell’emergenza e l’uso di fondi in Campania per creare posti letto aggiuntivi da destinare ai potenziali casi Covid-19 che non ci sono stati nella prima fase.
De Luca spiega che in questi mesi, in qualità di “soggetti attuatori delle ordinanze nazionali” i presidenti di Regione avevano la possibilità di mettere in campo procedure emergenziali, ma “non lo abbiamo fatto nemmeno per l’ospedale da campo” dice De Luca. Per tutte le varie iniziative messe in campo durante i mesi di massima emergenza la Campania si è avvalsa delle ordinarie gare pubbliche, pur avendo fatto le cose in tempi “rapidissimi”.