In tempi di Corona Virus, prolungamenti di stati d’emergenza, disagi economici e sociali e conflitti di classe, uno strumento per tenere alte le quotazioni di mercato, passando per le case d’asta internazionali, è devolvere il ricavato delle opere a ospedali, medici e infermieri che quotidianamente fronteggiano la pandemia. In questa modalità cresce il credito sociale e politicamente impegnato dell’artista attivista, la quotazione resta elevatissima giustificata dalla causa umanitaria e sociale, il lavoro viene letto come un focus importante sul tempo presente e l’investitore acquista un lavoro nato in diretta mediatica e presentato dal profilo instagram di Banksy (profilo che incide un tantino di più di quello della Ferragni sulle dinamiche economiche del mercato dell’arte contemporanea).
Lo scorso Maggio Banksy aveva omaggiato un ospedale Inglese, il lavoro raccontava di un bambino che accantonava i suoi eroi per giocare con la nuova figura di super eroe l’infermiere, questa volta l’ospedale che riceverà i proventi della vendita all’asta è un ospedale Palestinese, la base d’asta del trittico presentato era di un milione d’euro ed è stato battuto a 2,2 milioni di sterline da Sotheby’s.
L’opera “Mediterranean Sea View” è del 2017, l’affare è stato curato da Wissam Salsaa, direttore del Walled Off Hotel, che Banksy ha contribuito a creare nel 2017 nella città palestinese di Betlemme nella Cisgiordania. Il lavoro ovviamente racconta dell’immigrazione, tre dipinti che raffigurano vedute di mari “agitati” e litorali mossi da giubbotti di salvataggio e boe arancioni alla deriva, il riferimento è «alle vite perse in mare» durante la crisi europea «dei migranti degli anni 2010». Che dire? Palestina e Cisgiordania sono temi troppo sensibili ragion per cui non posso che plaudire all’iniziativa di Wissam Salsa, però lasciatemelo scrivere che dal punto di vista pittorico, anche queste tele di Banksy non vanno oltre certi quadri di pittori che in ogni dove si dilettano da secoli con l’arte del paesaggio e del vedutismo, basta in una concezione pittorica ottocentesca, aggiungere il “capriccio” dei giubbotti di salvataggio per parlare di pittura contemporanea?
Tanto di cappello al pubblico che attraverso il sistema dell’arte finanzia se stesso, ma non sono convintissimo che per un privato acquistare Banksy possa essere un buon investimento, non riesco a leggere tutto questo come Storia dell’arte, non basta prendere un pizzico di Turner e quanto basta di Constable aggiungendo qualche giubbotto di salvataggio per parlare di ricerca artistica. Con Banksy siamo nel territorio della comprensione e utilizzo tecnico pratico di contenuti Accademici, compresi e metabolizzati, che raccontano per metafore degli avvenimenti contemporanei come se si fosse un artista d’avanguardia della seconda metà dell’ottocento.
Banksy non mostra e illustra niente di nuovo, il suo merito è illustrare e vendere quello che già che tutti sappiamo e non ignoriamo.
di Mimmo Di Caterino