È stato sentito per diverse ore dai carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Quartu, nell’ambito dell’indagine sull’epidemia da Covid-19 il, direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria (Aou) di Cagliari, Giorgio Sorrentino.
La convocazione come persona informata sui fatti è di qualche settimana fa, ma la notizia è trapelata solo ora – come riporta un quotidiano sardo – mentre i carabinieri proseguono le convocazioni di medici e dirigenti del Policlinico. L’indagine della Procura di Cagliari riguarda anche altri ospedali, analogamente alle indagini aperte a Sassari e a Nuoro.
Tutto è partito a fine marzo da un esposto del sindacato dei medici Anaao-Assomed, trasmesso all’Ispettorato del lavoro, in cui si denunciava la forte carenza di dispositivi di protezione individuale contro il coronavirus – mascherine, guanti e tute – per medici e infermieri in sevizio negli ospedali cagliaritani. La procuratrice Maria Alessandra Pelagatti aveva incaricato l’aggiunto Paolo De Angelis di valutare il contenuto dell’esposto, ma siccome durante la fase acuta dell’epidemia arrivavano in Procura numerose segnalazioni, alcune anche anonime, il magistrato che coordina il pool di indagini sulla sicurezza nei luoghi di lavoro aveva deciso di raccogliere tutto in un faldone per poi procedere con singole deleghe di indagini.
Sono nati così filoni legati alle morti nella casa di riposo di Sanluri (con i carabinieri del luogo che hanno sequestrato cartelle cliniche) e quelle sugli ospedali, assegnate al militari di Quartu e Cagliari con l’ausilio dei colleghi del Nas.
Leggi anche:
Carenza protezioni per il coronavirus, aperta inchiesta a Cagliari