Se ne parla dalla fine degli anni Novanta ma ora è realtà: il porto di Cagliari ha la sua Zona Franca doganale. Il vantaggio più noto è l’esenzione delle tasse per le merci lavorate sul posto “estero su estero”.
Sei ettari (ma la recinzione complessiva di allarga a 36) sono già pronti con opere di urbanizzazione, luci, fogne e acqua. E presto arriverà anche la banda ultralarga. Due edifici saranno realizzati negli giro di sei mesi. E nove lotti sono già a disposizione dei potenziali clienti. Lo hanno spiegato questa mattina Città metropolitana, Cacip, Autorità di sistema portuale e Regione nel corso di una conferenza stampa proprio nella zona che ospiterà il quartier generale. “Ora esistono – ha detto il presidente del Cacip Salvatore Mattana- due zone doganali intercluse in Italia: Trieste e Cagliari. Gioia Tauro non è interclusa”.
Un traguardo che ha dovuto fare i conti con i tempi lunghi della burocrazia visto che il risultato era praticamente a portata di mano da tre anni. Una conquista che si riallaccia al destino di tutta l’area industriale che si affaccia sul mare. “Proprio il 31 agosto – ha spiegato Massimo Deiana, presidente dell’Autorità portuale – scadono i termini della call per il terminal container. La presenza della zona franca è sicuramente un incentivo in più per gli interessati”. Deiana contro l’inghippo della mancata autorizzazione paesaggistica al porto canale: “Ora situazione sbloccata- ha detto- hanno fatto perdere 14 mesi preziosi. Non solo a noi, ma a tutta la Sardegna”. Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari e della città metropolitana ha alzato l’asticella: “Ora puntiamo alle Zes, zone economiche speciali”. Per l’assessora regionale all’industria Anita Pili “un primo step del percorso di reindustrializzione del porto”. Tutti hanno parlato di occasione anche per l’occupazione con tanti addetti senza lavoro o in cassa integrazione: ancora difficile quantificare perché il percorso che porterà alla piena operatività è ancora all’inizio. Nelle settimane scorse sono stati completati i lavori di urbanizzazione primaria e sono pronti per essere assegnati agli imprenditori 9 lotti di differenti superfici dotati di tutti i servizi.
Sono inoltre immediatamente subito disponibili ulteriori 20 ettari interamente infrastrutturati, esterni all’area della zona franca, fra la banchina del porto industriale e la SS 195. Le aziende potranno svolgere tutte le attività, da quelle industriali, ai servizi alla trasformazione di semilavorati, usufruendo dell’esenzione totale doganale da tutte le imposte. In sostanza le imprese potranno importare materie prime e semilavorati, trasformarli in altri semilavorati o prodotti finiti ed imbarcarli per destinazioni estere senza pagare nessun tipo di imposta.