La vice ministra dell’Istruzione Anna Ascani ha incontrato i docenti precari a Maracalagonis e ad accoglierla, almeno inizialmente, ci sono stati striscioni, bandiere, cori e slogan. Ma una volta accettato il confronto, gli animi si sono stemperati.
Quasi drammatica la testimonianza di una docente di lettere: “Non sappiamo che fine faremo- ha detto- dopo che per tanti anni abbiamo lavorato nella scuola con continui corsi di formazione. Meritiamo di entrare a scuola in maniera stabile”. Il coordinamento precari rappresenta nell’isola circa 5000 docenti. “Il problema del dimensionamento, che ha portato negli ultimi anni alla chiusura di centinaia di plessi oggi è più che mai evidente; è necessaria una norma che tenga conto delle reali peculiarità territoriali della Sardegna e non solo a causa dell’emergenza”.
“Ribadiamo il nostro no all’attuazione della Call Veloce che causerà la graduale sostituzione dei docenti precari Sardi con docenti provenienti da altre regioni d’Italia. I 5000 precari Sardi in questi anni non hanno avuto la possibilità di abilitarsi e specializzarsi e quindi partecipare ai concorsi precedenti”. La riapertura dell’anno scolastico si avvicina. “Nessuno sa come far riaprire le scuole in sicurezza. Malgrado siano state emanante delle linee guida, impossibili da mettere in pratica, il Ministero si deresponsabilizza scaricando tutte le responsabilità operative e legali su Regioni, Enti Locali e Dirigenti Scolastici. Nessuno conosce ancora la data dei concorsi al netto dei proclami della Ministra sui social. La verità è che nessun concorso si è mai concluso prima di 3 anni e quindi l’unico modo per garantire insegnanti stabilmente in cattedra a settembre è un concorso per titoli e servizio come affermano da tempo anche i sindacati insieme alle associazioni di precari”.
Altri problemi denunciati dai precari: “In questi giorni scade l’iscrizione per i docenti alle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) e contemporaneamente scadono le iscrizioni ai concorsi scuola. Si stima che le domande inviate al sistema raggiungeranno la cifra di 1 milione. Ad oggi il sistema informatico del Ministero è bloccato, si registrano migliaia di anomalie ed errori e l’impossibilità di concludere l’iscrizione. Il Ministero dimostra di non essere in grado di gestire le procedure che propone, non ci sa dire come riapriremo le scuole, non ci sa dire come garantirà insegnanti in cattedra a settembre. Ci sa solo parlare di banchi a rotelle”.
Altra grana sollevata: “La nuova tabella titoli per la valutazione dei punteggi delle supplenze, prodotta con ordinanza ministeriale e senza alcun passaggio in Parlamento contiene delle svalutazioni del punteggio dei precari storici. Dopo 15 anni di validità i titoli artistici, i master, i servizi atipici, non verranno più valutati in modo retroattivo. Questa formazione è costata ai precari denaro e tempo. Il fatto che non venga più valutata manderà in fondo alle graduatore centinaia di precari che potrebbero non riuscire a lavorare il prossimo anno. Il Ministero sta giocando con il lavoro e la vita di migliaia di madri e padri di famiglia”.
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