Alle prime ore della mattina di questa domenica, la nave-ospedale San Raffaele, della fondazione italo-colombiana Monte Tabor, costola del San Raffaele, ha subito un furto perpetrato da un drappello di una decina di uomini armati che, dopo aver aggredito i due vigilantes del molo di Buenaventura, dove l’imbarcazione era ormeggiata, sono saliti a bordo svaligiando il vascello di ogni oggetto e strumento di valore.

A denunciare il crimine è Diego Posso, uno dei fondatori della nave. “Dieci soggetti armati sino ai denti sono entrati nel molo della nave e hanno minacciato le due guardie che erano in servizio”, racconta Posso. I due vigilanti sono stati attaccati con armi da fuoco e uno dei due è riuscito a salvarsi nascondendosi nel vano macchine della barca. Entrambi sono stati portati al pronto soccorso per le ferite riportate durante l’aggressione, ricevendo punti di sutura.

I criminali hanno portato via equipaggiamento di bordo e strumenti per l’assistenza sanitaria, come due motori fuoribordo, una barca dell’ambulanza, un motore ausiliario della barca che trasporta i pazienti dalla spiaggia, due microscopi, un elemento per misurare l’emoglobina, un monitor e sette computer. Ma anche strumenti da cucina, dvd, tutto e oggetti personali dell’equipaggio medico.

Il valore del furto si aggira tra i 300 e i 400 milioni di pesos colombiani, l’equivalente di 70-90 mila euro. L’assalto compromette la prossima missione della barca San Raffaele, che il prossimo 15 agosto sarebbe dovuta partire per il rio Guaipi, per aiutare le popolazioni locali.