L’Udinese vince due volte alla Sardegna Arena: conquista la salvezza prima di entrare in campo grazie alla sconfitta del Lecce a Bologna. E poi batte il Cagliari con un gol di Okaka dopo meno di centoventi secondi raggiungendo a quota 42 proprio i rossoblu. Il miglior modo di festeggiare un finale di torneo già impreziosito dalla storica vittoria contro la Juventus. E alla fine la squadra di Gotti si raccoglie tutta a centrocampo per esultare: è davvero fatta.
Stanco, stanchissimo il Cagliari. Senza Rog acciaccato ha lasciato solo a Nandez il compito di macinare chilometri. Ma al momento ci sono poche idee e molti cross dalla trequarti difficili da acchiappare per chi davanti ha bisogno di palloni a terra. Udinese quadrato e in forma. E Okaka segna subito: cross di Stryger Larsen e girata in porta senza che Ceppitelli, che avrebbe dovuto coprire la conclusione dell’ex Roma) e Cragno possano fare niente. E non basta perché al 18′ De Paul rischia di raddoppiare lasciato solo davanti a Cragno.
Friulani che meritano: sicuri dietro e veloci nelle ripartenze. Il Cagliari prova a mettere ordine Ladinetti, 2000, lanciato dal primo minuto alla seconda presenza in A. Per il resto molta confusione e solo una punizione dal limite di Joao Pedro bloccata da Musso. Zenga, partito a quattro dietro, si riconverte al suo 3-5-2 con Ragatzu e Lykogiannis larghi. Non è che le cose cambino molto, anzi. De Paul è sempre imprendibile e c’è un gol annullato al 39′ a Lasagna. E allora Zenga cambia ancora: triplo cambio e 4-2-3-1. L’Udinese però non sembra scomporsi e dá sempre l’impressione di essere più pericoloso del Cagliari.
Alla fine Zenga regala anche l’esordio al 2001 Marigosu. Ultimo brivido in pieno recupero: cross di Simeone e Joao Pedro anticipa tutti, ma sbaglia la mira a un metro dalla porta. Risultato? Seconda vittoria consecutiva per l’Udinese. E secondo ko di fila per i rossoblu