.Il direttore dell’USR regionale Feliziani, proconsole ragionieristico del MIUR, ha parlato: “ci vogliono almeno 20 ragazzi per formare una classe, altrimenti niente!”. Così, negli stessi giorni in cui il Ministero spende un miardo per comprare banchi a rotella proprio per rimanere distanziati, una classe a Castelsardo non viene formata perché non raggiunge il numero stabilito nelle tabelline a Roma e per cui non si fa nemmeno il tentativo di chiedere la deroga. Paradosso : a scuola non ci si deve assembrare, ma quando i numeri consentono di non avere assembramenti chiudo la classe e spedisco i ragazzi in altre classi facendole diventare pollaio.
Ciò avviene perché c’è una legge italiana sul dimensionamento scolastico che prevede numeri minimi per la formazione di classi e per il mantenimento di scuole. E avviene perché a dirigere l’USR c’è un proconsole che applica le tabelline, insensibile alle ragioni di un’isola con un gravissimo problema di spopolamento e di impoverimento comunitario. Abbiamo una battaglia da fare: ottenere per la Sardegna una deroga al dimensionamento scolastico e a tutte quelle folli norme che trattano la Sardegna come una qualunque popolosa provincia dello Stato. Una battaglia per la democrazia, la cultura, le nostre comunità contro il centralismo e contro l’arroganza e la rigidità di un potere sordo alle esigenze dei sardi.
di Cristiano Sabino